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Lunedì, 2 Ottobre 2023
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Donne e sport, Luciani parla da capitano: «In Italia passi avanti sull’uguaglianza di genere»

Il capitano del Città di Falconara, Serie A femminile di Futsal, ha parlato della condizione della donna nello sport

La Festa della Donna, l’8 marzo, è anche l’occasione per parlare di sport al femminile. Sport che, anno dopo anno, sta compiendo un cammino importante verso il pieno riconoscimento dell’uguaglianza di genere anche grazie a delle speciali testimonial. Una di queste, il giovane capitano del Città di Falconara (Serie A femminile di futsal), Sofia Luciani ha riassunto il momento raccontando quella che è la sua quotidianità sportiva:

«Sicuramente si stanno facendo passi in avanti per quanto riguarda il ruolo della donna nello sport verso una piena uguaglianza di genere. In Italia si è fatto un passo molto importante per quanto riguarda il professionismo nello sport al femminile e quindi ci sono i presupposti per un cambiamento radicale anche se molto tardivo. Insomma, meglio tardi che mai. Per quanto riguarda la discriminazione di genere fortunatamente nella mia esperienza personale, e in particolare nella mia vita da sportiva non ho mai avuto esperienze negative in tal senso. Ho letto però alcune situazioni che mi hanno particolarmente colpita come ad esempio quella che riguarda la pallavolista Lara Lugli che è stata citata in giudizio dalla sua società per essere rimasta incinta durante la stagione sportiva. Per fortuna il club ha poi deciso di ritirare la denuncia ma resta comunque un fatto molto grave.  Ho però letto anche notizie incoraggianti sul tema , ad esempio la Nazionale di calcio femminile Usa dopo 6 anni di lotta, e dopo anni di vittorie a livello internazionale con 4 Mondiali vinti e primo posto nel ranking Fifa , e quindi con un Curriculum nettamente superiore a quella maschile, e nonostante ciò considerate inferiori ai maschi almeno dal punto di vista di riconoscimento salariale, ha ottenuto la parità di retribuzione con la squadra maschile , oltre a parecchi milioni di dollari di indennizzo , che rappresentano una tacita ammissione di colpa per la discriminazione subita per anni».

In questi giorni, ovviamente, un pensiero va anche alle tante coetanee giovani e meno giovani che vedono la loro passione a rischio da un nemico più grande chiamato guerra: «Quando si parla di guerra è logico che lo sport passi in secondo piano. Spero che torni al più presto la pace e che la vita di tutte le persone coinvolte torni alla normalità, in modo che chiunque possa inseguire i propri sogni che siano sportivi o meno».

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