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Sognare in grande nonostante le difficoltà, il Donaflor si fa largo tra ambizioni e progetti

Alessandro, gestore del rinnovato stabilimento tra Ancona e Falconara insieme a Max e Vito, traccia un bilancio dei primi quaranta giorni tra le difficoltà da affrontare nel quotidiano e il sogno di dar vita a qualcosa di importante

Per mettersi alle spalle la pandemia serve tenacia, carattere e quella voglia di sognare tipica dei giovani. E’ così che il giovane imprenditore anconetano Alessandro Coen (nella foto in basso insieme a Max Azalei), insieme ai suoi soci Max Azalei e Vito Cantarelli, ha ridato vita al Donaflor il celebre stabilimento balneare – ma locale a tutti gli effetti sulla spiaggia – che ha visto passare decine e decine di giovani e meno giovani nel tratto di spiaggia tra Ancona e Falconara. Dall’apertura dello scorso 21 maggio la risposta della gente è stata più che positiva anche se le difficoltà, nel quotidiano così come nel lungo termine, non mancano:

«L’inizio è stato impegnativo ma molto producente – ha confessato Alessandro – Come in tutta Italia, in questo momento, siamo molto limitati dalle restrizioni e dai regolamenti che non ci consentono di sfruttare pienamente le nostre potenzialità. Diciamo che stiamo lavorando al 50%. Coraggio nel partire durante i mesi di incertezza? Lo abbiamo avuto, lo stiamo avendo e lo avremo chiaro che il mondo dei locali sta pagando tantissimo questa situazione. Tra l’altro la nostra “chiusura”, parlando sempre a livello generale per tutto il mondo della movida, l’avevamo già avuta nel post-Corinaldo quando giustamente si intensificarono ovunque i controlli di sicurezza per evitare un’altra tragedia. I locali che sono in regola devono lavorare, da noi si possono prevenire tutte queste risse che sentiamo accadere in modo sempre più frequente nel centro città. Nei locali c’è una sicurezza preposta, ci sono persone istruite per prevenire certe cose. I problemi non si risolvono chiudendo e basta».

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Sull’idea di Donaflor emerge quel tocco di creatività che sta dando al locale una marcia in più nella geografica dell’estate anconetana: «Abbiamo un’impostazione diversa da un classico stabilimento, trovandoci spesso a gestire situazioni complicate. C’è la paura che dall’oggi al domani esca qualche decreto che finisca con il penalizzarci. Al di là di questo, mettendo sempre l’ottimismo avanti al resto, abbiamo impostato i nostri giovedì all’insegna degli eventi live che presto implementeremo anche al martedì. I venerdì spazio ai latini - americani con degli aperitivi speciali. Domani, ad esempio, guarderemo insieme la partita Italia-Belgio su appositi led wall in spiaggia da 150 pollici e questa iniziativa alla gente piace tantissimo. Naturalmente siamo già sold out perché dobbiamo attenerci alle regole come la prenotazione obbligatoria e il numero massimo consentito».

Che possa essere l’estate 2021 un primo passo verso un nuovo salto in avanti, magari sul modello della riviera romagnola? «Intorno a noi c’è tanto spazio, ritengo che se chi di dovere dovesse essere propenso ad ascoltarci e aiutarci nel mondo della burocrazia di cose belle se ne potrebbero fare tante. Riviera romagnola o no, chi mi conosce sa che in questo mondo ci sono sempre stato, posso solo annunciare che già da settembre lavoreremo ad un nuovo progetto che credo proprio raccoglierà molti consensi tra la gente. Per ora non fatemi dire di più».

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