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Discoteche ed eventi estivi: «Guardiamo a Miami, ma servono certezze»

Discoteche ed eventi estivi nella riviera. Come saranno? Quando e come si potrà tornare a ballare? Ad attendere le decisioni del governo sono gli amanti della vita notturna, ma anche gli stessi organizzatori di eventi

Discoteche ed eventi estivi nella riviera. Come saranno? Quando e come si potrà tornare a ballare? Ad attendere le decisioni del Governo sono gli amanti della vita notturna, ma anche gli stessi organizzatori. Tra diverse attività Alessandro Sartarelli, fondatore di “Eventi Divertenti”, ha gestito per anni la discoteca a bordo piscina del Conero Golf Club di Sirolo. Si tornerà a ballare là a partire dal prossimo luglio? E come? Si attendono chiarimenti sull’apertura a chi può garantire di essere guarito, vaccinato o non avere in corso l’infezione da Covid-19 ma anche sull’ipotesi di mascherine e distanziamento nel locale da ballo. «Noi vogliamo replicare i format di successo stando alle normative imposte dalle autorità- spiega Sartarelli- i nostri riferimenti sono Miami o Tulum, capitali del divertimento notturno, che hanno aperto al Green Pass, ai tamponi negativi o ai guariti che si presentano all’ingresso anche con documenti digitali. Questa sarebbe una strada per riaprire in sicurezza, sempre meglio che vedere feste abusive dove non c’è neppure il disinfettante per le mani». Mascherina e distanziamento però sarebbero più difficili da digerire: «Sarebbe come entrare in un ristorante e dire al cliente che non può mangiare- dice Sartarelli- una discoteca è sempre una discoteca, un luogo di aggregazione. Chi può entrare deve poter vivere questo ambiente come si deve. Se il virus d'estate non si diffonde, come dicono alcuni studi clinici, ce lo devono confermare e permettere a questo settore di lavorare per come è nato».

Ad Ancona, come in tutta Italia, si respira voglia di divertimento: «Guardate lo scorso anno, io ho fatto la scelta di non ripartire vista la grande incertezza, ma c’erano discoteche strapiene in tutto il Paese dove le normative permettevano di aprire. Questo significa che c’è tanta voglia di ripartire. Il Governo- conclude Sartarelli- a questo settore non ha dato quasi nulla, quello che chiediamo è poter lavorare con certezze. Va bene la programmazione per riaprire, poi però bisogna mantenere quei tempi. Possiamo chiudere 10 o 15 giorni prima, ma fino all’ultimo dobbiamo poter lavorare». 
 

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