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Covid, tamponi e farmacie: «La richiesta è in calo, la bufera sta passando»

L’aumento dei positivi, ma non dei sintomatici e dei ricoveri, non va di pari passo con la richiesta di tamponi rapidi in farmacia

ANCONA- Il numero dei positivi, da qualche giorno, sta nuovamente salendo ma le preoccupazioni sono – al momento – contenute per via che questo dato è inversamente proporzionale a quello di sintomatici e ricoveri ospedalieri che risultano invece in calo. Rispetto all’ondata che ha caratterizzato anche le feste natalizie, l’approccio della gente è diverso anche grazie al ciclo vaccinale che ha coperto tantissimi cittadini con le tre dosi. Fatte le premesse, come raccontato anche dal farmacista Lorenzo Zecchini, la richiesta di tamponi rapidi sta diminuendo a testimonianza di una volontà di lasciarsi quanto prima alle spalle i due anni, durissimi, di pandemia:

«Rispetto alle ondate recenti i numeri, il fatturato relativo ai test e la richiesta di tamponi sono visibilmente in calo. Parlando anche con altri colleghi la situazione è così un po’ ovunque. Siamo in decrescita, dobbiamo e vogliamo lasciarci questo periodo duro alle spalle anche perché, senza girarci intorno, la pandemia ha causato anche dei danni economici». C’è tanta voglia, in sostanza, di lasciarsi il peggio alle spalle: «Abbiamo vissuto settimane infernali. C’erano tante voci, veniva scoraggiato e danneggiato il lavoro, si è creato anche caos. Da parte nostra abbiamo fatto il massimo non venendo mai meno ai nostri doveri».

Sulla fine dello stato d’emergenza prevista per il 31 maggio e il tema mascherine Ffp2, Zecchini espone la sua idea: «Non so se ci potrà essere un allenamento, vedo ancora tanta gente scettica sull’argomento anche in relazione al fatto che si vorrebbero scongiurare poi inasprimenti successivi. Noi le abbiamo sempre venduti a prezzi calmierati (0.75 centesimi, ndr) e la gente le compra. Vedremo che succederà».

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