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Corte dei conti, inaugurato l'anno giudiziario 2021: con il Covid meno istruttorie

Per il secondo anno consecutivo non si è svolta la cerimonia d'inaugurazione. Si è tenuto un incontro con la stampa dov'era presente il procuratore regionale Antonio Palazzo e la presidente Luisa Motolese

«L'anno appena trascorso è stato difficile, c'è stato un rallentamento inevirabile dell'attività istruttoria ma, ciononostante, siamo riusciti a svolgere al meglio delle nostre condizioni il lavoro. Oggi questa procura si trova ad avere due soli magistrati quando, in pianta organica, ne sono previsti tre più un procuratore regionale. Ma questo non dev'essere una scusante per il personale di servizio. Il 2021 sarà un anno di massima abnegazione. Il compito della magistratura speciale è quella di far sentire la collettività vicina alle risorse pubbliche.IMG-9403-2 La Corte dei conti è presidio di democrazia e deve agire sempre nell'interesse generale». E' con queste parole che il procuratore regionale facente funzioni Antonio Palazzo (foto a sinistra) ha inaugurato oggi l'anno giudiziario della Corte dei conti. A causa delle restrizioni, per il secondo anno consecutivo non c'è stata una vera cerimonia, bensì un incontro con la stampa presso la Sezione giurisdizionale regionale per le Marche della Corte dei conti. Olte al procuratore regionale Antonio Palazzo, erano presenti la presidente della Sezione giurisdizionale regionale, Luisa Motolese e, collegato da Cagliari in video, il presidente della Sezione di Controllo per le Marche, Antonio Contu.  

La presidente Luisa Motolese ha posto l'accento sulla speranza di ripartire e di tornare presto ad una normalità citando come motore della crescita e della ripartenza la «resilienza trasformativa». Poi aggiunge: «Dobbiamo continuare tutti ad avere coraggio e questo coraggio è anche volto a ripensare la giustizia che vorremmo, una giustizia più comprensibile, più equa, più vicina al territorio. Dobbiamo avere l'ambizione - prosegue la presidente - una volta cessata la pandemia, di tornare non alla precedente normalità ma ad una giustizia migliore, che risponda concretamente alle aspettative di tutti, cittadini e operatori coinvolti». 

I numeri della procura

Sono state 1222 le nuove istruttorie aperte nell'anno 2020 (rispetto al 2019 c'è un calo di 667 segnalazioni in meno). La provenienza delle segnalazioni sono così ripartite: 275 da aurità amministrative (23%), 140 da privati cittadini (pari all'11%), 14 da organi di stampa o altri mezzi di informazione (1%), 783 da organi giurisdizionali (64%), tra le quali spiccano 548 segnalazioni di vicende di equa riparazione per eccessiva durata dei giudizi e 208 segnalazioni di mancata resa di conti giudiziali provenienti dalla Sezione giurisdizionale per le Marche. Le istruttorie rimanenti (10) sono state aperte su iniziativa del procuratore regionale. I fascicoli pendenti al 31 dicembre 2020 ammontavano a 308. Le fattispecie penali riguardavano 76 ipotesi di truffa in danno di Enti pubblici, 58 casi di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato e degli Enti pubblici, 50 per abuso d'ufficio, 44 peculato, 26 concussione, 28 corruzione e 26 altri reati. I fascicoli pendenti legati alla vicenda del terremoto risultano 74. Complessivamente i fascicoli in carico alla Procura regionale per le Marche sono pari a 8015. 

Le attività di indagine

Nell'anno 2020 sono state definite 444 istruttorie con provvedimenti di archiviazione. Tra le attività investigative quella relativa ad un giro di ricette fasulle da parte di due farmacisti che dal 2015 al 2017 hanno intascato rimborsi dell'Asur Marche pari a oltre 91 mila euro. Poi la vicenda legata ad un comune della Vallesina per la mancata realizzazione di un progetto di installazione di videocamere di sicurezza. L'importo contestato qui sfiora i 90 mila euro. E ancora un dirigente medico dell'ospedale di Torrette che dal 2006 al 2013 percepiva indebitamente compensi non autorizzati dall'ospedale per partecipare come chairman o relatore a convegni in ambito medico. Qui il danno supera i 114 mila euro. Citato anche un insegnante di Tolentino che utilizzava i permessi e i congedi straordinari destinati all'assistenza di un suo familiare con handicap grave per fare viaggi di piacere a Cuba per un importo che supera i 36 mila euro. 

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