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Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità

Ancona, Nocelli in tackle: «Non si vive così. Abbiamo bisogno di certezze importanti»

La presidentessa biancorossa si è espressa sul momento attuale esternando le problematiche che stanno attanagliando le società

Le società di Lega Pro non stanno di certo vivendo un momento felice. Tra la ripresa del campionato fissata per il 22-23 gennaio (con i rinvii delle giornate del 8-9 e 15-16 gennaio al 2 e al 23 febbraio), i positivi al Covid e le varie discussioni riguardanti il protocollo, l’arbitrio delle Asl locali e la riduzione della capienza degli stadi, l’attualità è quanto mai burrascosa. La presidentessa dell’Ancona Roberta Nocelli, attraverso i social, ha fornito uno spaccato preciso dello stato d’animo di tanti presidenti che auspicano, quanto mai, un pronto ritorno alla normalità con qualche certezza in più:

«Quando essere tutti negativi per il secondo ciclo di fila ti cambia la giornata, bel modo di affrontare la vita.  La psicosi dei tamponi ci sta massacrando l'esistenza, il controllo continuo, il pensiero fisso di poter aver contratto il Covid non ci fa dormire, non ci fa incontrare le persone, ci sta logorando. Non si vive così, 20 protocolli, 100 modifiche rispetto ai vaccinati con 2 dosi, con 3 dosi, la quarantena sì, la quarantena no. Vedi negli occhi dei ragazzi l'incubo totale, il silenzio che circonda i momenti pre e post tampone è surreale».

Poi, l’affondo: «Restituiteci la vita perché già due anni li abbiamo buttati e nessuno ce li restituirà. In continuazione ognuno dice la sua, non è navigare a vista perché dopo tutto questo tempo c'è bisogno di certezze, poche magari, ma importanti. La prima cosa a cui si pensa è il calcio come se noi tutti fossimo gli untori del mondo quando invece siamo alla terza dose di vaccino, quando gli spettatori prima dovevano entrare con il tampone delle 48 ore, poi con il super green pass, adesso riduzione della capienza, non vi sognate di chiudere gli stadi perché sarebbe la fine indegna dei club che con fatica ed impegno economico importante hanno passato la scorsa stagione a porte chiuse. Diteci se dobbiamo smettere, ma abbiate il coraggio di metterci la faccia visto che i soldi non si sono visti. Fateci capire se siamo o non siamo uno dei motori di questa economia, fateci capire se sono solo chiacchiere o se lo sport è fondamentale per la crescita sana dei giovani, per la loro inclusione sociale. Poi non ci lamentiamo se scopriamo che c'è chi paga e chi si fa pagare per non vaccinarsi, questo è il frutto di un'epoca malata dove contano le apparenze rispetto alla sostanza».

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