La pizza ad Ancona tra le più care d'Italia | La classifica completa città per città
Il prezzo città per città. Ancona tra le più care d'Italia
ANCONA - L’inflazione causata dall’aumento dei costi dell'energia e delle materie prime ha fatto diventare poco conveniente anche uscire per mangiare una pizza. Si fa presto a spendere anche 12 o 13 euro. Lo dimostra il Rapporto ristorazione 2023 della Fipe, la Federazione dei pubblici esercizi, che ha stilato una classifica del prezzo della pizza, si tratta del costo medio, non di quelle speciali o gourmet che possono arrivare a cifre doppie o triple. La città più cara dove mangiare la pizza in Italia è Reggio Emilia con 15,59 euro. Ad Ancona si arriva a 11,85 euro, tra le più care d'Italia, mentre la più economica si può trovare ad Ascoli Piceno (8,61 euro). La città marchigiana dove la pizza si paga di più è Macerata dove il costo lievita fino a 13,43 euro.
CLASSIFICA ITALIA
- Rovigo 8,09
- Livorno 8,39
- Reggio Calabria 8,58
- Ascoli 8,61
- Vercelli 8,70
- Pescara 8,84
- Napoli 8,99
- Lucca 9,34
- Belluno 9,52
- Catanzaro 9,71
- Bari 9,75
- Cagliari 9,97
- Messina 10,11
- Verona 10,11
- Roma 10,15
- Lodi 10,18
- Trieste 10,18
- Alessandria 10,19
- Bergamo 10,22
- Brescia 10,23
- Genova 10,31
- Torino 10,34
- Lecco 10,39
- Aosta 10,42
- Arezzo 10,46
- Udine 10,48
- Ferrara 10,49
- Novara 10,50
- Cremona 10,63
- Mantova 10,63
- Pordenone 10,63
- Perugia 10,67
- Vicenza 10,75
- Grosseto 10,82
- Ravenna 10,95
- Rimini 10,99
- Forlì 11,15
- Siracusa 11,15
- Biella 11,24
- Bologna 11,28
- Treviso 11,30
- Terni 11,40
- Cuneo 11,55
- Piacenza 11,59
- Firenze 11,67
- Ancona 11,85
- Parma 11,96
- Padova 12,08
- Sassari 12,11
- Bolzano 12,15
- Avellino 12,22
- Trento 12,23
- Modena 12,29
- Milano 12,30
- Cosenza 12,39
- Venezia 12,76
- Varese 13,01
- Macerata 13,43
- Siena 14,36
- Reggio Emilia 15,59
A dicembre 2022 sono 336 mila le imprese attive nel mercato della ristorazione. 9.688 imprese hanno avviato l’attività nel corso dell’anno mentre 20.384 l’hanno cessata portando il saldo a -10.696 unità. Il recupero in termini assoluti ha interessato tutti i settori ma sono i ristoranti a crescere di più e a superare i livelli occupazionali del 2019.