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Comunicare il cancro: all'università di medicina il primo corso anti fake news

Le persone in trattamento per neoplasia sono più esposte al rischio di credere a notizie false presenti soprattutto nei social

ANCONA - Al via il primo corso universitario per comunicare il cancro e la medicina. Si tiene alla facoltà di medicina e chirurgia dell'Università politecnica delle Marche. «I pazienti oncologici in trattamento - si legge nella nota- sono più vulnerabili alla disinformazione sul Covid-19 molto diffusa on line, soprattutto nei social network. Al contrario, le persone colpite dal cancro, ma che hanno terminato le cure, sono meno esposte al rischio di incorrere in fake news.  Proprio ad Ancona, all’Università Politecnica delle Marche, il 16 giugno partirà il primo corso di perfezionamento universitario in “Comunicare il cancro, la medicina e la salute”. Sono disponibili 50 posti, si svolgerà online con cadenza settimanale, avrà durata semestrale e la scadenza per la presentazione delle domande di partecipazione è il 19 aprile. I contenuti sono presentati oggi in una conferenza stampa virtuale».

«Per sconfiggere il cancro abbiamo bisogno di molte armi, non solo quelle fondamentali e insostituibili della medicina e della ricerca scientifica – afferma Rossana Berardi, Ordinario di Oncologia Medica all’Università Politecnica delle Marche, Direttore della Clinica Oncologica Ospedali Riuniti di Ancona e membro del Direttivo Nazionale AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) -. È anche indispensabile fornire corrette informazioni e non cadere nelle trappole della disinformazione. In ambito oncologico, soprattutto in questo periodo di pandemia da Covid-19, la cattiva informazione è più deleteria che in altri campi, perché impatta sulla salute e, potenzialmente, sui pazienti, che possono essere indotti ad assumere decisioni sbagliate per il loro percorso di cura. Il corso di perfezionamento, attraverso una formazione accademica, vuole formare operatori sanitari e divulgatori trasmettendo le regole fondamentali per comunicare non solo il cancro, che rappresenta il paradigma delle malattie anche per il suo grande impatto emotivo, ma più in generale la medicina e la salute». Il corso è promosso dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Politecnica delle Marche, in collaborazione con WHIN (Web Health Information Network, Associazione informazione medico-sanitaria web). I requisiti di accesso sono rappresentati dal diploma di laurea triennale o magistrale o da un titolo di studio equiparabile conseguito all’estero. Sono previste circa 160 ore di lezione e oltre 35 di tirocinio.

Il corso di perfezionamento è parte di un progetto più ampio, ‘comunicareilcancro’, che prevede un portale dedicato (www.comunicareilcancro.it) e profili sui principali social. «Il nostro obiettivo è fornire gli strumenti per divulgare informazioni corrette in ambito oncologico e non solo, partendo dall’utilizzo di fonti sicure ed efficaci - sottolinea Mauro Boldrini, Direttore Comunicazione AIOM -. Ad esempio, non va più utilizzata l’equazione ‘tumore uguale male incurabile’. Oggi, nel nostro Paese, il 65% delle donne e il 59% degli uomini sono vivi a 5 anni dalla diagnosi. E sempre più persone possono affermare di avere superato la malattia. Una comunicazione efficace sui social media può contribuire anche ad arginare il fenomeno preoccupante delle fake news. Troppo spesso internet e, in particolare, i social network sono regno di cattiva informazione per quanto riguarda i tumori e, più in generale, la salute. Si pensi alle vaccinazioni: tutto il pensiero ‘contro’ viaggia proprio sui social, che vengono utilizzati come veicolo per teorie prive di basi scientifiche da tanti ‘no vax’».

Tra i principali insegnamenti del corso di perfezionamento, rientrano l’Oncologia Clinica, l’Igiene Generale ed Applicata, la Neurologia, la Medicina Narrativa, l’Organizzazione aziendale in ambito sanitario, la Storia della Comunicazione in Medicina, la Medicina Legale, il Team working e la comunicazione delle vittorie e delle sconfitte, fino alla comunicazione efficace in radio, in TV, sui giornali online e cartacei e alle regole per gestire la notizia e realizzare un’intervista.

“Il potere della comunicazione e, più in generale, della parola è assolutamente sottovalutato - conclude Marcello D’Errico, Ordinario di Igiene all’Università Politecnica delle Marche -. Studi di neurofisiologia dimostrano come alcune parole piuttosto che altre sono in grado di attivare specifiche aree del cervello alla stessa stregua dei farmaci. Gli operatori sanitari spesso sottovalutano il potere della comunicazione, come strumento irrinunciabile nel guidare le decisioni e scelte terapeutiche dei pazienti, che non solo non hanno gli strumenti culturali per decidere da soli, ma che peraltro sono gravati dal peso emotivo della malattia che li mette in una condizione di ulteriore fragilità. La corretta informazione va considerata un vero e proprio dovere degli operatori sanitari, a cui si somma la dimensione etica: è infatti fondamentale per il progredire della conoscenza e può svolgere un’importante funzione educativa. Più prevenzione si traduce infatti in meno casi di cancro e in un maggior numero di diagnosi precoci. In questo scenario, l’attivazione del corso di perfezionamento, che insegna a ‘scegliere con cura le parole da non dire’ come diceva Alda Merini, ha un valore aggiunto in una società che per definizione è basata sulla comunicazione, in tutte le sue forme”. 

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