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Consiglio nazionale Anci, Mancinelli: «Sindaci punto di riferimento dei cittadini»

Il sindaco Mancinelli in una nota descrive il gruppo di primi cittadini «più unito che mai in una battaglia di civiltà prima ancora che di dignità che riguarda la figura del sindaco»

«Le risorse finanziarie sono state ridotte da anni di tagli. Siamo nelle condizioni di non poter sostituire le risorse umane poste in quiescenza, le norme sono talora contraddittorie eppure i sindaci, nel panorama della crisi della rappresentanza, restano il punto di riferimento dei propri concittadini anche oltre le proprie effettive competenze». Così in una nota la presidente di Anci Marche, Valeria Mancinelli, dopo che il Consiglio nazionale dell'associazione nazionale dei Comuni ha approvato all'unanimità il documento che il presidente, Antonio Decaro, sottoporrà alla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, a quello della Camera, Roberto Fico, ed al premier Mario Draghi, con alcune richieste per avere maggiori tutele. «Dopo molti mesi - continua il sindaco del capoluogo dorico che è anche coordinatrice delle Anci regionali - ci siamo ritrovati in presenza e ancora una volta ci siamo scoperti più uniti che mai in una battaglia di civiltà prima ancora che di dignità che riguarda la figura del sindaco. Siamo abituati a metterci la faccia e ad essere in prima linea ma ai casi di cronaca che riportano casi di imputazioni per responsabilità in sede penale, civile, amministrativa ed erariale che si concludono nella stragrande maggioranza con archiviazioni va posto un freno».

Nel documento approvato all'unanimità gli amministratori chiedono venga loro applicato il medesimo regime sanzionatorio degli altri organi elettivi e di governo in caso di procedimenti penali, la possibilità per i sindaci dei Comuni sopra i 20mila abitanti di candidarsi in Parlamento, la possibilità per i sindaci dei Comuni fino a 5mila abitanti di fare più mandati e fino a 15mila abitanti di farne tre, ed infine uno status giuridico ed economico proporzionato alle responsabilità e alle funzioni. «Con questa iniziativa- conclude Mancinelli- chiediamo l'affermazione di un principio di eguaglianza e di pari dignità con le altre cariche elettive e di governo che si concretizzi in un apposito decreto legge». 

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