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Martedì, 16 Aprile 2024
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Confartigianato, il Covid pesa sulle imprese dei giovani: «Puntare di più sulle competenze»

Emanuele Conforti, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confartigianato Marche, spiega come mai sono i giovani a dover pagare il prezzo più alto della pandemia. Propone di puntare su innovazione e competenze per crescere

Il Covid pesa sulle imprese dei giovani ma il coraggio non viene meno neanche nell’annus horribilis della pandemia. Confartigianato imprese giovani tira le fila tra i suoi associati: «Sono - si legge nella nota - 11.149 le imprese giovanili attive al 31 dicembre 2020 nelle Marche ( dati Camera di Commercio, Infocamere), l’anno precedente erano 11.775. Si registrano cali generalizzati in tutti i settori, un trend negativo che accomuna gli ultimi 5 anni con un decremento delle imprese under 35  di oltre 3.000 aziende. A “ buttare il cuore oltre l’ostacolo” lo scorso anno sono stati 1.792 giovani che hanno aperto una impresa, le chiusure sono state 830, con un saldo positivo di 926 ( nel 2019  si era registrato un +1.214  con 2.399  iscrizioni e 1.185 cancellazioni ).  Il saldo positivo  è dovuto per la maggior parte ad attività legate a settori innovativi».

I comparti dove i giovani sono più presenti nelle Marche,  sono il commercio e i servizi (3.124 imprese), l’agricoltura  (1.477 imprese), le costruzioni ( 1.308),  l’alloggio e ristorazione (1.124), le attività manifatturiere (1.048). «Essere imprenditori al tempo del Covid è  estremamente difficile, ma abbiamo l’obbligo di guardare avanti, ad una nuova normalità - dice Emanuele Conforti, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confartigianato Marche - Noi giovani abbiamo sempre  dimostrato un forte spirito imprenditoriale, con la  creazione di start-up innovative, con servizi innovativi, con la creatività, la passione e il “ben fatto”. Il nostro “ non è un Paese per giovani”, i problemi non sono mai mancati neanche prima della pandemia ma ora sono diventati drammatici. Ed occorre fare in fretta con provvedimenti e strumenti che, appena superata la fase dell’emergenza sanitaria, possano farci ripartire. Ci sono tanti artigiani e piccole imprese 4.0 che fanno parte di un sistema virtuoso, che sono la spina dorsale della nostra manifattura. Dovremo puntare sempre di più sulle competenze, su un’elevata formazione». L’Italia, nonostante questo periodo complicato, resta la seconda manifattura d’Europa. «Il Recovery Plan - prosegue lo scritto - ci offre la possibilità di fare investimenti importanti come mai erano stati fatti nella storia del nostro Paese.  E’ l’occasione per accompagnare le imprese nella nuova economia post Covid sia con misure strutturali di riduzione della pressione fiscale e semplificazione degli adempimenti burocratici, sia facilitandone l’accesso a nuovi strumenti di finanza d’impresa».

«E’ necessario  investire sulle nuove generazioni - sottolinea Barbara Tacconelli responsabile dei Giovani imprenditori di Confartigianato Marche - con azioni e strumenti che sostengano i progetti di imprenditorialità giovanile, soprattutto sul fronte dell’innovazione, dell’internazionalizzazione e della valorizzazione del made in Italy». 

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