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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Conerobus, sindacati sul piede di guerra: «Vogliono smembrare quest'azienda»

I sindacati esprimono la loro preoccupazione dopo la comunicazione aziendale, fatta alla Rsu il 12 Gennaio scorso in assemblea

«La Rsu Conerobus S.p.A. unitamente alle proprie rappresentanze regionali Filt CGIL – FIT CISL – UILTRASPORTI – FAISA CISAL E UGL FNA esprimono profonda preoccupazione dopo la comunicazione aziendale, fatta alla Rsu il giorno 12 Gennaio in assemblea. Principalmente, il cda, presieduto dal dottor Muzio Papaveri, ha comunicato l’intenzione di cedere i km effettuati dal deposito di Filottrano ad altra azienda in subappalto». Lo scrivono i sindacati in una nota stampa.

«Nelle intenzioni aziendali, almeno così hanno detto, gli attuali dipendenti utilizzati in quei servizi dovrebbero essere spostati nei depositi in cui vi sia carenza di personale (probabilmente Osimo, Castelfidardo, Jesi), senza tenere minimamente conto delle problematiche che si possano creare alle persone che hanno oramai programmato uno stile di vita, adeguandosi a certe turnazioni, abitudini e consuetudini e, di conseguenza, inibendo loro l’attuale organizzazione con le famiglie, e con la propria vita privata e professionale che ne risentirà moltissimo, come è facile immaginare- si legge nella nota- Il segnale acquisisce ulteriore gravità se si pensa che, una mossa di questo genere, significa a tutti gli effetti l’inizio di uno smembramento dei valori conquistati nei decenni, attuato, oltretutto, dando comunicazione alle parti sociali esclusivamente a “giochi fatti”, non attenendosi all’obbligo delle relazioni industriali come previsto dalle Leggi vigenti. E’ del tutto evidente l’inopportunità di avviare un processo del genere, allontanando il lavoratore dall’affezione e dalla passione che, insieme alla doverosità, sono parte integrante di questa professione. L’azienda, oramai da anni, ha attuato un chiaro piano di disamore e repulsione cercando di insinuare dubbi e simili nell’ottica di “dividi et impera”, come sosteneva Filippo il Macedone. Al di là di ciò va tenuta in considerazione la “pericolosità del subappalto” perché, oggi, sicuramente, l’azienda vorrà definire un buon percorso (dal loro punto di vista, non certo dal nostro), ma quando si innesca un processo di questo genere vi è sempre la possibilità di trovare chi “fa spendere meno”, e ciò metterà in atto un sistema di scatole cinesi che andranno a ricadere sulle spalle del lavoratore  e a discapito dell’utenza che vedrà diminuire di continuo la qualità di quanto offerto. Giocare in questo modo su un mestiere di responsabilità è assolutamente improponibile, e potrebbe portare alla implosione del sistema. Non dimentichiamoci le problematiche vissute per gli scuolabus. Attuare cose pericolose può portare al degrado di un intero settore, e non scordiamoci che l’utenza è formata, principalmente, dai nostri figli. Ulteriore cosa gravissima è la totale assenza del Comune di Ancona, che, ricordiamo, detiene il 51% delle quote Conerobus e, in Giunta, ha nominato un assessore dedicato, nella persona della dott.ssa Ida Simonella, alla quale chiediamo, insieme al Sindaco Avv. Valeria Mancinelli, un intervento fortificante e vigoroso nella direzione di mantenere l’unità aziendale».

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