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Il cantautore agrodolce ha conquistato i critici, l’anno d’oro di Francesco

Il giovane cantautore ha incantato la critica del prestigioso concorso nazionale riservato ai talenti emergenti

Il suo lo hanno definito un “cantautorato agrodolce”. A chiamarlo così sono stati i critici del premio Piero Ciampi, uno dei più importanti concorsi nazionali per cantautori emergenti dove gli anconetani Francesco Pesaresi e Gabriele Gelo Signorino si sono classificati al secondo posto sfiorando la vittoria. Francesco, 24 anni, vive a Torino dove sta terminando gli studi di scienze politiche, scrive canzoni da quando aveva 18 anni, dai testi romantici si è spostato a quelli che raccontano la fragilità umana attraverso l’ironia. E’ stato proprio questo concetto di musica ad attirare l’attenzione dei giudici. Alla galleria Gennari di Pisa, lo scorso dicembre, il duo anconetano si è esibito per oltre un’ora incassando quegli applausi che lanciano di diritto Francesco tra i cantautori più interessanti del panorama musicale emergente. Il podio al premio Ciampi è in realtà il secondo riconoscimento di un anno dorato: «A giugno con la band Grancia Social Club abbiamo vinto il Mangiadischi, un concorso regionale organizzato da Staradio ovvero l’agenzia che si occupa dei grandi concerto come il Mind Festival». Domenica prossima uscirà un nuovo videoclip dal titolo “Mandarini”, girato interamente ad Ancona e nei suoi luoghi simbolo. 

Cantautorato agrodolce

«I critici hanno definito il mio un cantautorato dolce- racconta Francesco- perché la mia tendenza è spaziare dal sentimento all’ironia, negli ultimi anni è il mio approccio alla vita». In che senso? «Scherzo e prendo con il sorriso le fragilità umane, parto dalle mie e poi le rappresento in una canzone». L’esempio è nel testo “Le gambe di Letizia” (GUARDA IL VIDEO): «Parla dell’ansia e di come affrontarla, ma a un certo punto della canzone l’attenzione dirotta sulla figura di due gambe femminili e quella stessa ansia svanisce». Non è stato sempre così. «All’inizio scrivevo canzoni d’amore, poi sono arrivato al punto che ho detto basta e che volevo provare qualcosa di diverso. A quel punto mi sono avvicinato a diversi generi, tra cui il rap, per parlare di altro». La band di cui fa parte Francesco si ritrova a Chiaravalle ed è  composta dal batterista Francesco Candelieri, dal chitarrista Davide Ballanti, dal tastierista Gabriele Gelo Signorino e dal bassista Daniele Marconi. Francesco scende da Torino una volta al mese e insieme al gruppo cura l’arrangiamento dei pezzi senza rivolgersi  studi esterni. Ad Ancona la band si è esibita diverse volte.

Segnali di ripresa

Porte chiuse? Macché: «La risposta è decente, personalmente mi sento ben voluto musicalmente ad Ancona. I locali che fanno suonare sono pochi e in centro molti hanno chiuso, è vero, ma questo è un problema di molte città e non mi fascio la testa. Io anzi vedo segnali di ripresa- conclude- perché in questo momento la musica indipendente attira molto, la gente va a sentire i concerti di cantanti che non conosce e questo 5 anni fa non succedeva. Se tra gli under 20 va di moda la trap, gli over 20 cercano il cantautorato indipendente». 
 

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