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Cancro al polmone, Torrette eccellenza: «Campagne anti-fumo nelle scuole e nei luoghi di lavoro»

La ricetta del direttore generale Caporossi. Allo studio parteciperanno 1500 soggetti di età tra 55 e 79 anni

ANCONA- Prevenire il Cancro al polmone. Il nobile intento degli Ospedali Riuniti diventa un elemento centrale di questa battaglia a livello nazionale. Con queste premesse l’ospedale di Torrette, insieme ad altri diciotto centri sparsi in tutta Italia, sarà una vera e propria struttura sentinella nelle operazioni di screening che saranno compiute per elaborare un documento di pianificazione per la prevenzione oncologica.

Le Marche hanno in dote 53mila euro per essere parte integrante del progetto e procederanno, nei prossimi mesi, all’analisi approfondita di un campione di 1500 soggetti potenzialmente a rischio. Si tratta di persone di età compresa tra 55 e 79 anni, fumatori e consumatori di almeno un pacchetto di sigarette al giorno da trent’anni o ex fumatori da meno di dieci anni. Per il reclutamento ci si servirà della collaborazione di medici ma anche di un call center e uno speciale sito web per le prenotazioni. A centralizzare tutto il polo ospedaliero di Milano. Si partirà a giugno tra la soddisfazione generale del direttore generale di Ospedali Riuniti Michele Caporossi:

«C’è grande soddisfazione da parte nostra perché nella scelta sono stati determinanti aspetti del centro come le caratteristiche cliniche, scientifiche e tecnologiche. Per uno studio del genere servono strumentazioni come quelle che sono in nostro possesso ma soprattutto di interventisti e pneumologi di un certo livello. Poter beneficiare di dottori come Gasparini, Zuccatosta e Giovagnoni che sono stimati su scala mondiale è una garanzia importante. La scelta proviene, inoltre, da una collaborazione di lunga data che abbiamo con l’istituto nazionale tumori con il quale l’interscambio è continuo». Parallelamente allo screening si proseguirà anche con un’intensa attività di prevenzione e di lotta al fumo che interesserà anche i più giovani:

«Tutta la parte rivolta alle campagne di prevenzione è di competenza dell’Asur con cui ci siamo incontrati proprio ieri, 14 aprile. L’educazione sanitaria è centrale nella nostra politica, scuole ma anche luoghi di lavoro. Parliamo di un terreno necessario sul quale dobbiamo investire risorse. Il mio slogan è sempre il solito, l’obiettivo è non ammalarsi perché non ammalarsi è più facile che guarire».

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