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Caldo torrido, siccità e desertificazione: «Non è tutto naturale, l’uomo ha responsabilità»

Il presidente di Legambiente Marche Marco Ciarulli ha lanciato l’allarme individuando anche responsabilità umane

ANCONA- Il caldo torrido di questi giorni sta causando siccità, perdita di raccolti e aumento della desertificazione. Le cause sono perlopiù naturali ma non mancano, in questo contesto, anche le responsabilità umane. L’allarme arriva direttamente dal presidente di Legambiente Marche Marco Ciarulli che ha lanciato il proprio messaggio sulla problematica in questione:

«Il clima sta cambiando e noi non stiamo dando il giusto contributo con uno stile di vita che non aiuta. Gli sprechi sono tanti, la carenza di manutenzione idrica è evidente e per questi motivi non si può parlare di una politica di prevenzione corretta. Le reti idriche, talvolta, sono vecchie di cinquant’anni, la dispersione è altissima arrivando a toccare nelle Marche picchi del 40% come nel pesarese. Si poteva fare molto di più? Assolutamente sì. Oggi guardiamo il singolo litro ma certe problematiche le denunciavamo da tempo, sicuramente dall’inverno».

Poi, uno sguardo al futuro che diventa doveroso: «Va attuata una politica di prevenzione che non sia anacronistica, dovremo cercare di mitigare e intervenire sulla sostenibilità ambientale. In questo senso il Pnrr con i suoi fondi può essere uno strumento meraviglioso se usato nel modo giusto. Non dobbiamo perdere un’occasione così ghiotta, altrimenti non supereremo mai la crisi idrica».

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