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Cittadini oppressi dall’autovelox, la rabbia di chi paga: il legale è pronto al ricorso

Giorni di lunghe file negli uffici della polizia municipale di Falconara per pagare le sanzioni dell'autovelox sulla Statale. Una donna racconta di aver accusato un malore alla vista della notifica

FALCONARA- Piazza del Municipio anche stamattina era un viavai di persone che in comune avevano cartella verde in mano e lo sguardo incupito dalla rabbia. Da diversi giorni anconetani e falconaresi entrano ed escono dall’ufficio del piano terra per pagare una o più multe arrivate per aver sforato i limiti di velocità sulla variante della Statale 16. Detto in parole più semplici, sono quelli “pizzicati” dall’autovelox della discordia installato poco prima della “Caffetteria”. 

La fila della rabbia

Tra loro, seduta con il numeretto in mano e in attesa del suo turno, c’era Alba Annunziata Di Tullio: «Ho preso cinque multe lì, sei con quella di mia figlia. Quanto dovrò pagare in totale? A 1.000 euro ci arriviamo, comunque è più di mezzo stipendio – ha spiegato la donna- farò ricorso, perché sono anche stata male, ho avuto un malessere fisico per due o tre giorni per queste multe». Nulla di grave, spiega la diretta interessata, nessun ricovero in ospedale: «Non stavo certo morendo, ma sono stata colta da una profonda disperazione». Il limite di velocità in quel tratto è fissato a 70km/h, lei spiega di averlo superato anche se mai più di 10 km/h. A pesare sul portafogli c’è anche il fatto che alcune multe sono state ritirate in ritardo, perché a casa non c’era nessuno al momento della notifica. «In quel tratto è molto facile superare il limite di velocità» ha detto  ancora Alba, e la sua opinione è condivisa da altri presenti. Alle 9,30 in fila c’era una decina di persone, arrivate a scaglioni, ma nei giorni scorsi (specialmente giovedì) il corridoio era affollato al punto che alcuni hanno scelto di tornare oggi. In fila c’era anche Giampiero, che ha chiesto di tenere riservato il cognome. Mostra il foglio della contestazione, che riporta la data del 4 settembre scorso (quel giorno la sua vettura è stata pizzicata a 102 km/h) e il chilometro della SS16 che per molti è diventato un incubo: 290+390. Ha pagato la prima multa ma altre ne arriveranno, lo sa già, perché ha chiesto il tabulato: «Tra me e mio figlio dovremo pagare 4.000 euro, certo che faremo ricorso. Quel punto di strada è schifoso- dice l’uomo, pensionato – il velox è mal segnalato e poi quella è una strada che invita a camminare. Là non ci sono stati incidenti mortali, quelli casomai sono avvenuti qualche chilometro più avanti. Insomma, serve solo per fare cassa». «Mia moglie passa là alle 5 del mattino per andare al lavoro e finora ha preso 8 multe in un mese, la più bassa di 130 euro per un totale di circa 800 euro – ha detto Fausto Ambrosio- andava circa a 90 km/h e per ogni multa ha avuto la decurtazione di 3 punti patente. Quello è praticamente un rettilineo, è una strada statale ed è facile superare il limite. Ricorso? Mi sono informato e non ne vale la pena, preferiamo pagare anche perché il rischio è che arrivi poi la cartella esattoriale ancora più salata». C’è però anche chi è rassegnato e non ha nulla da contestare: «E’ la prima che prendo, devo pagare 175 euro perché andavo con la moto a oltre 35 km/h in più del consentito- ha detto Mirco Grati- erano le 2 di notte dell’11 agosto e tornavo dal Summer Jamboree». Sulla posizione del rilevatore però l’opinione è unanime: «E’ solo un palo dietro le fratte – spiega Mirco- non l’ho visto e non sapevo neppure che esistesse».

Battaglia legale

L’avvocato Donatella Baleani assiste diverse decine di persone che hanno chiesto un parere giuridico. E’ la stessa che si è occupata dell’autovelox di Filottrano: «Non è una class action- precisa il legale- si tratta di singole persone che hanno scelto di non pagare e si sono rivolte a me, ora sto preparando un ricorso sull’utilizzo dell’autovelox perché secondo me ci sono dei profili di legittimità da rivedere». No comment sui dettagli del ricorso: «Prima di parlarne voglio presentarlo, ma la richiesta è ovviamente l’annullamento delle multe». Alla Baleani arrivano anche le segnalazioni di chi si sta rivolgendo allo sportello aperto dalla Lega di Falconara nella sede di via IV novembre: «Abbiamo attivato l’assistenza legale perché secondo noi ci sono delle criticità- ha spiegato il consigliere Stefano Caricchio- su tutte la distanza tra il segnale e il dispositivo, che è inferiore al chilometro e quindi viola la circolare Minniti, o il fatto che di notte il velox non è segnalato da dispositivi luminosi e quindi invisibile, oppure ancora il fatto che è nascosto da un cavalcavia. La gente può contattarci in sede o tramite il mio profilo Facebook. personalmente ricevo 5 o 6 telefonate al giorno- spiega Caricchio- c’è una persona che tramite terminale ha scoperto di aver preso ben 25 multe, la maggior parte ancora da ritirare».

«Non è una trappola»

Il Comune di Falconara, contattato dalla redazione, ha voluto affidare la propria posizione a una nota scritta: "Il limite di 70 km/h è in vigore su tutta la Ss 16 e si abbassa a 50 chilometri orari nei centri abitati, dove la strada diventa comunale. Chi è stato sanzionato viaggiava a una velocità superiore ai 75 chilometri l’ora, dato che il dispositivo, come previsto per legge, ha una tolleranza di cinque chilometri. L’autovelox è tutt’altro che una ‘trappola’, perché è segnalato con due cartelli ben visibili lungo la strada, così come è bene indicato il limite di velocità in vigore. L’installazione e poi l’attivazione del dispositivo sono state rese note dal Comune di Falconara con una campagna di informazione partita nel marzo scorso e diffusa con più canali di comunicazione, dal servizio comunale di messaggistica WhatsApp al sito del Comune, fino ai comunicati stampa. Chi è stato sanzionato ha semplicemente superato i limiti di velocità, che non è stato il Comune a decidere, ma che sono stati fissati dagli enti competenti per garantire la sicurezza stradale". L'amministrazione annota anche una sensibile diminuzione delle sanzioni elevate ogni giorno: da 800 sono scese a 200: "dimostra che il deterrente c'è stato".

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