Area Marina Protetta, saltato il referendum. Il sindaco: «Adesso parlo io»
Area Marina Protetta del Conero, il referendum è saltato almeno per ora. Perché? Alla richiesta di chiarimenti da parte del capogruppo Altra Idea di Città, Francesco Rubini, ha risposto il sindaco Valeria Mancinelli
Area Marina Protetta del Conero, il referendum è saltato almeno per ora. Perché? Alla richiesta di chiarimenti da parte del capogruppo Altra Idea di Città, Francesco Rubini, ha risposto il sindaco Valeria Mancinelli stamattina in consiglio comunale.
Le ragioni
«Il quesito, così come formulato, era eccessivamente generico e indeterminato- ha risposto il sindaco. Non rappresentava con chiarezza quello su cui cittadini avrebbero dovuto votare. Nel nostro ordinamento, l’area protetta è essenzialmente un sistema di regole speciali in una determinata porzione del territorio. Se è un sistema speciale di regole, per consultare i cittadini bisogna specificare la zona e chi le decide. Nel primo quesito, a maggio, sottoposto dal comitato alla Commissione veniva chiesto un parere preventivo ma non erano definiti neanche i confini. Veniva detto “dal Passetto”, ma questo può significare dalla Seggiola del papa, dall’ascensore o da sotto la piscina. Non era identificato il contenuto normativo».
«Nel secondo quesito formulato veniva specificato che la zona sarebbe partita da sotto l’ascensore del Passetto, ma restava una generale indeterminatezza. La Commissione, per sciogliere ogni dubbio, ha proposto di trascrivere il contenuto letterale dell’articolo di legge che indica cos’è un’area marina protetta. Il comitato ha interloquito nuovamente, ha fatto altri passi avanti, ma quando sembrava che si potesse arrivare al quesito definitivo ci ha ripensato. Non si è presentato e ha ritirato le due formulazioni successive ripresentando il primo quesito, quello di maggio, chiedendone per la prima volta un parere definitivo. Su quello, la Commissione ha espresso la non ammissibilità per le ragioni già spiegate». Sindaco o Giunta, continua la Mancinelli: «Non può proporre un referendum e non succederà, perché su materie di competenza del Consiglio comunale deve esprimersi quest’ultimo. Consiglio che ha già approvato una mozione a maggioranza mesi fa, dicendo che si pronuncerà sul parere richiesto dal Ministero e lo farà all’esito di una istruttoria che sta andando avanti e si concluderà entro qualche settimana».
La replica
La replica di Rubini: «E’ un vero e proprio abuso regolamentare da parte della commissione, che non ha usato argomentazioni tecniche per dilatare oltremodo i tempi e scongiurare il “rischio” di un referendum. L’amministrazione stessa, nel 2014, chiese l’avvio dell’iter per l’istituzione dell’Area marina salvo poi ripensarci- spiega Rubini- è caratteristico riferire che il problema fosse la natura dei quesiti, qualora ci fosse stata la volontà di dare la possibilità ai cittadini di esprimersi si sarebbe già potuto definire un quesito. La verità è che la Commissione non ha fatto altro che proporre quesiti lunghissimi, incomprensibili e pieni di ripetizioni fissandosi su una questione tecnica surreale e cioè che andasse riscritta una norma di legge. La frittata è fatta- conclude Rubini-ci si nasconde dietro arzigogoli tecnici che nascondono la volontà politica di non fare l’area marina e di non sottoporsi a un referendario a un anno e mezzo dalle elezioni».