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Area Marina Protetta, il fronte del “No”: «Referendum? Si mistifica la realtà»

Il comitato “No Amp” si è espresso sull’argomento ribadendo la sua contrarietà alla proposta di referendum. Dagli attivisti arrivano anche delle proposte per la tutela del mare in alcune zone

Si continua a parlare incessantemente di Area Marina Protetta del Conero e, a tal proposito, il Comitato contrario all’istituzione si è tornato ad esprimere. Il Comitato in questione nasce nel 1999 in contrapposizione all’utilizzo dello strumento giuridico ed è proprio questa la chiave di volta: gli attivisti sono contrari allo strumento dell’AMP in quanto non tutelerebbe l’ambiente più di quanto non facciano le leggi già in essere:

«Chi vuole l’area marina protetta ha provato a trovare egli escamotage sotto lo slogan della tutela ma soprattutto con il discorso referendum la realtà viene mistificata – hanno spiegato i ragazzi del comitato No Amp - Si cerca di vendere un’idea di Area Marina Protetta che abbia delle regole certe ma anche a seguito dei vari incontri con il ministero si è capito che poi queste garanzie non sono stabili nel tempo. L’esperienza di altre Amp ci insegna che queste promesse ministeriali difficilmente vengono mantenute. Si parla spesso per slogan, anche quando si dice che il Comune di Ancona ha cambiato idea non è vero. Il Comune ha sempre chiarito che l’Amp non era una un’operazione d’interesse».

Al Comitato aderiscono membri della Fipsas (Federazione italiana pesca sportiva e attivitá subacquee) ma anche attività commerciali e il mondo dei pescatori sportivi compresi i circoli nautici del Consorzio Vanvitelli (che fa parte esso stesso del Comitato) e una serie di club subacquei non affiliati.

«Non vogliamo l’Area Marina Protetta ma vogliamo proteggere il mare e tutelarlo. Abbiamo studiato un progetto dove identifichiamo un’area limitata controllabile nel quale siano vietate tutte le forme di prelievo e siano attenzionati bagni e immersioni. Un’area dove sia vietato tutto ciò che deturpa il fondo. Ci teniamo a specificare che contro l’Area Marina Protetta non ci sono solo diportisti e pescatori, sarebbe un grave errore pensarlo. Ci sono moltissimi cittadini e associazioni tanto che abbiamo raccolto settemila firme cartacee».

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