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Le panchine della “gentilezza” tra rispetto e senso civico: ecco la proposta di Ankon Nostra

L’associazione ha svelato il progetto delle panchine viola rivolte a donne incinte, anziani e soggetti con mobilità ridotta

ANCONA- Panchine viola, ribattezzate “della gentilezza”, anche ad Ancona. La proposta, mutuata da altre esperienze positive italiane, è contenuta nella visione dell'Ancona del futuro da parte dell’associazione "Ankon nostra Civica Verde e Popolare":

«Il 2023 deve segnare un cambio di mentalità per Ancona e gli anconetani, meno iniziative spot e più servizi utili alla vita quotidiana dei cittadini - afferma Daniele Ballanti, presidente del Movimento Civico di Ankon nostra - non servono effetti speciali, selfie con sorrisi con sfondi anconetani, servono interventi normali e dovuti ai cittadini». Marco Battino, il vicepresidente di Ankon nostra Civica Verde e Popolare, sottolinea: «L’iniziativa delle panchine viola è facilmente attuabile e aiuta a ristabilire un senso di rispetto e di educazione civica che da un po’ di tempo a questa parte non è più una cosa così scontata, perché a scuola non si dà il giusto spazio all’educazione civica o perché tanti nuovi cittadini non la conoscono magari perché chi ha guidato il loro inserimento nella vita cittadina non l’ha loro insegnata».

La proposta prevede che le panchine viola possano essere utilizzate da tutti i cittadini, ma andrebbero cedute alle persone anziane, alle donne incinte, alle persone con difficoltà motoria che chiedono di sedersi. A carico di chi non appartiene alle categorie sopracitate “l’obbligo gentile” di cedere il posto. Ogni panchina sarebbe accompagnata da apposito cartello verticale multilingue per spiegarne l’utilizzo. Il numero delle panchine viola sarebbe individuato in base alla situazione contingente, di sicuro nella zona C.so Carlo Alberto e Piazza Ugo Bassi, con molti anziani che spesso non trovano posti liberi per i tanti giovani seduti, dovrebbero essere almeno una ogni due.

«Le panchine della gentilezza hanno anche lo scopo di favorire la socializzazione e la conoscenza dell’altro, abbattendo incomprensioni tuttora presenti tra generazioni e tra le varie componenti etniche - conclude Ballanti - Prima ancora di sanzionare i comportamenti maleducati o scorretti, questa misura si pone quindi lo scopo di ricordare le regole della gentilezza e della buona educazione, agendo sull’educazione civica. Importante è l’impegno dell'Amministrazione a coordinare le finalità dell'iniziativa e il necessario dialogo continuo tra generazioni, etnie, associazioni, comitati, parrocchie e centri culturali per una crescita comune e continua».

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