Da Manchester alle Marche in bicicletta, il viaggio in musica di Andrea
L'impresa di Andrea Gobbi tra ciclismo e musica on the road attraversando l'Europa
Da Manchester a Porto Recanati e Castelfidardo, con la musica come compagna di viaggio. Aereo? Macché, Andrea Gobbi (35 anni) si muove in bicicletta dal 2012. E proprio sulle due ruote il musicista fidardense ha attraversato l’Europa la scorsa estate con tre borsoni al seguito dove c’erano una tastiera medley, microfoni, un pc che fungeva da piccolo studio di registrazione e il resto del necessaire per incidere brani. A rendere più romantica la traversata è stato il fatto che Andrea ha chiesto e ricevuto ospitalità a musicisti in diverse città del continente e ha inciso insieme a loro quella che nel marzo 2020 sarà la colonna sonora del suo documentario di viaggio. Con quale strumento? Tutti: «Il mio strumento principale è il basso, ma strimpello un po' di tutto e quando arrivavo in un posto suonavo insieme a chi mi ospitava con lo strumento che aveva».
Andrea è uno che mastica musica da tempo. Ha lasciato Castelfidardo per studiare a Milano, dove ha vissuto 11 anni. Proprio a Milano è nata la sua storia d’amore, oltre che con la musica, con la bicicletta. Nel 2012 gli distrussero la macchina mentre era parcheggiata, forse un atto vandalico: «Da allora mi sposto sempre in bici». La carriera musicale lo ha portato a incidere colonne sonore per pubblicità e film indipendenti. A fine 2016 la svolta: il trasferimento in Inghilterra per studiare inglese e la chiamata da Colapesce, che ha accompagnato in tour nel 2018. «Nel 2019 poi il tour ho deciso di farlo io» ha detto Andrea, che ha inforcato la bicicletta e è sceso solo per imbarcarsi sul traghetto della Manica. Un viaggio ecosostenibile di 1.500 km, per complessivi 19 giorni, fatto di tappe e registrazioni al momento. Tra il 29 luglio e il 16 agosto Andrea è passato per 16 città tra cui Cambridge, Londra, Caen, Frejus, Bordighera, Firenze, Gualdo Tadino, Matelica e Porto Recanati: «Avevo programmato di arrivare a Castelfidardo il 15 agosto, ma sapevo che dei miei amici a ferragosto non avrei trovato nessuno, quindi decisi di allungare la pedalata di un giorno e andare prima a Porto Recanati, dove altri amici avevano organizzato una festa punk, la “Ipanema Beach Party”». Tentazione di mollare e tornare indietro? Non pervenuta: «Non riuscivo a smettere di pedalare e più andavo avanti più mi dispiaceva che il viaggio stava per finire- ha spiegato Andrea- chi mi ospitava erano amici musicisti, altri erano semplicemente persone curiose e appassionate di ciclismo e musica, che oltre a darmi un letto dove dormire per una notte, hanno anche dato un contributo alla creazione della colonna sonora del mio viaggio cantando o suonando strumenti e oggetti trovati in casa». Artisticamente è venuto fuori un lavoro contaminato da diversi generi, dalla musica classica al rock passando per l'elettronica. A primavera, secondo programma, il documentario sarà disponibile online: «MI piacerebbe proiettare il documentario nelle città che mi hanno ospitato, vedremo» ha concluso Andrea, che ha già in testa la replica dell’impresa: se la prossima estate andando in spiaggia incontrerete un ciclista con tre borsoni, potrebbe essere Andrea. Qualunque cosa abbiate con voi, lui la suonerà.