Mascherine, termoscanner e banchi monoposto: «Una corsa contro il tempo»
Ritorno a scuola per 1500 studenti al Savoia-Beninvcasa, aule consegnate a 48 ore dalla prima campanella: allestita una sala Covid in caso di emergenza. La preside Alessandra Rucci: «Organizzazione faticosissima»
Mascherina, gel igienizzante, controllo della temperatura all’ingresso, banchi monoposto e una stanza Covid dove isolare i sospetti positivi. La prima campanella del post-lockdown è suonata e questo ritorno a scuola sarà un’esperienza che gli studenti anconetani, dal più piccolo al più grande, ricorderanno per tutta la vita.
All’istituto Savoia-Benincasa in 1500 hanno fatto rientro sui banchi, accolti da un videomessaggio - e poi dalla visita classe per classe - della preside Alessandra Rucci che, armata di termoscanner, ha aiutato i collaboratori scolastici a misurare la temperatura dei ragazzi all’entrata. «Nessuna situazione particolare, erano molto emozionati, ma stavano tutti bene - commenta -. Nel video ho riassunto le regole d’oro per il corretto uso della scuola: abbiamo distribuito mascherine chirurgiche che vanno tenute sempre nei momenti dinamici e sono facoltative quando ci si siede al banco, nel rispetto dei docenti fragili; prima di venire a scuola bisogna misurarsi la temperatura e, se si hanno sintomi sospetti riconducibili al Coronavirus, è raccomandato restare a casa e seguire la didattica a distanza. E se uno studente presenta sintomi in classe, scatta un protocollo molto rigido: deve essere isolato in un’apposita stanza Covid, seguito da un collaboratore scolastico adeguatamente protetto, sotto la sorveglianza dei referenti che si occupano di chiamare a casa in modo da avviare le procedure diagnostiche con il medico di famiglia».
I preparativi per questo primo giorno di scuola sono stati una corsa contro il tempo. «L’organizzazione è stata faticosissima - spiega la professoressa Rucci -, nonostante gli sforzi compiuti dalla Provincia certe aule purtroppo ci sono state consegnate sabato e abbiamo dovuto allestirle nel weekend, anche con l’aiuto di professori volontari. Questo ha fatto tardare un po’ l’uscita dell’orario, pubblicato solo ieri mattina. Ma i ragazzi sono stati bravi e disciplinati». Dal Ministero sono arrivati 160 banchi con ruote e 200 monoposto, ma il Savoia-Benincasa ne attende altri 160. «Non abbiamo avuto bisogni di procedere a smembramenti, abbiamo conteggiato lo spazio al millimetro e trovato un posto per tutti in sicurezza e nel rispetto dei protocolli. Ma per evitare assembramenti, ogni giorno 5 classi seguiranno la didattica a distanza, a rotazione. Sarà un anno particolare, ma nella mia visita classe per classe ho spiegato a tutti che questi sacrifici non sono inutili: servono a salvare il Paese da un altro lockdown che non possiamo permetterci. Mai come in questo caso il comportamento del singolo può determinare il futuro dell’Italia».