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Martedì, 23 Aprile 2024
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Mauro Ermanno Giovanardi: «Il mio festival? Canzoni, incontri e "good vibrations"»

Il direttore artistico del festival "La mia generazione" racconta l'organizzazione dietro il festival. Due giorni, uno per gli ospiti maschili e uno per i femminili, e una formula da happening musicale

Diodato, Francesco Bianconi Eva Poles dei Prozac+: sono solo alcuni dei nomi che saliranno quest'anno sul palco della quarta edizione del festival La mia generazione, il 10 e l'11 settembre alla Mole Vanvitelliana. Dietro i riflettori, i microfoni e le luci c'è il duro lavoro di un uomo innamorato delle arti. Mauro Ermanno Giovanardi è ancora una volta il direttore artistico della kermesse e, in questi anni difficili per gli eventi e gli spettacoli, è riuscito ancora una volta a creare un cartellone ricco di buona musica e di grandi talenti. Una giornata sarà dedicata tutta alle artiste femminili (venerdì 10 settembre) mentre il giorno dopo, sabato 11, il focus sarà sugli uomini. 

«L'idea - spiega Giovanrdi - era quella di organizzare intorno al festival un momento dove poter parlare e scambiarsi idee. Dopo un anno e mezzo dove le conversazioni sono state pressoché tutte online sarebbe bello riprendere un'atmosfera da happening musicale. Ne avevo parlato a suo tempo con l'assessore Paolo Marasca e anche lui l'aveva trovata una buona soluzione». L'idea di poter interagire e farlo in sicurezza richiede senza dubbio un grande sforzo, sia per gli organizzatori che per gli artisti stessi. «Anche cantanti e musicisti, così come gli altri, hanno voglia di ripartire, di ricominciare a suonare sui palchi. Ma poi, allo stesso tempo, c'è timore nel farlo ed è per questo che alcuni nomi, anche internazionali, sono saltati purtroppo. Speriamo l'anno prossimo di portarli nella città dorica».

Per tutte e due le serate sono previsti a fine show dei deejay set. Ma, attenzione, le norme Covid impediscono il ballo. «Per questo - prosegue il direttore artistico - abbiamo pensato ad una selezione di musica d'atmosfera. Immagino che dopo i concerti si voglia rimanere a bere qualcosa e fare due chiacchiere. E' un posto per decomprimere. E poi il Lazzabaretto è una location splendida, è giusto valorizzarla e sfruttarla per questo tipo di iniziative». Portare bellezza e atmosfera in città è la missione che ogni anno di prefigge Giovanardi. «Quando passeggio per Ancona - conclude - alcune persone mi fermano e mi dicono di non mollare perché sto facendo una cosa importante per la città. Ecco, questa è la cosa che mi fa andare avanti anno dopo anno. Anche nei momenti più difficili, quando sembra andare tutto a rotoli, mi focalizzo su quelle persone e non mi arrendo. Anche quest'anno andrà tutto bene e ci saranno vibrazioni positvi e, ovvio, tanta buona musica».

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