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Crisi Conerobus, il mutuo che l'azienda dovrà pagare nel 2023 è da capogiro

Il consigliere di Forza Italia, Daniele Berardinelli, ha portato in Consiglio le preoccupazioni dei dipendenti della partecipata del Comune di Ancona

ANCONA- 5,6 milioni di euro. È quanto dovrà pagare Conerobus di rate del muto nel 2023. La questione è stata sollevata in Consiglio comunale dal consigliere di Forza Italia Daniele Berardinelli che ha chiesto spiegazioni sulla crisi dell’azienda, facendosi portavoce delle preoccupazioni dei dipendenti. «Le rate del mutuo che Conerobus è impegnata a rimborsare nel 2023 ammontano a 5,6 milioni di euro. È in corso una negoziazione con le banche per allungare il periodo di ammortamento per far fronte alle difficoltà che, come Conerobus, stanno affrontando le aziende di Tpl dovute dalla mancanza di un miliardo di euro- dichiara il sindaco Valeria Mancinelli-. Se il Governo e il Parlamento non intervengono subito, come chiesto anche dal viceministro Rixi, diverse aziende a giugno potrebbero avere problemi di liquidità. Comunque la negoziazione delle rate del muto sta andando bene».

Nella sua interrogazione Berardinelli ha chiesto anche se ci sono rischi di perdere i contributi ministeriali a causa dei ritardi della messa in funzione dell’anello filoviario; quanti filobus stanno usando il motore elettrico, quante biglietterie elettroniche sono state installate a bordo degli autobus e il costo della managerialità di Conerobus. «Gli autobus a motore elettrico sono 2 acquistati con bandi ministeriali sulla mobilità sostenibile. Per i filobus c’è stato un periodo di fermo per un intervento manutenzione straordinaria sugli isolatori, tra qualche settimana torneranno in funzione- risponde la Mancinelli-. Per quanto riguarda l’anello filoviario non c’è rischio di perdere il finanziamento ministeriale in quanto la stipula dei contratti e l’aggiudicazione dei lavori sono stati prorogati al 31 dicembre 2023 per permette di aggiornare i capitolati d’appalto e i prezzi. Per la bigliettazione elettronica il programma regionale prevede che su Conerobus si faccia un test installando l’apparecchiatura su un mezzo. Infine, per quanto concerne la managerialità, Conerobus ha un dirigente che costa 95mila euro lordi all’anno; i quadri sono 10 e il loro costo lordo aziendale è di 495mila euro; ci sono 470 dipendenti e il costo complessivo del personale è di 18 milioni di euro lordi».

«Ogni scusa è buona per dare la colpa a qualcun altro, ma in realtà Conerobus è in grosse difficoltà perché è stata gestita male negli anni. Sappiamo che ci sono problemi di funzionalità all’interno dell’azienda- dichiara il consigliere di Forza Italia Berardinelli-. C’è molta preoccupazione, si dice che verranno vendute ad altre aziende delle linee, dei chilometraggi. I dipendenti e gli autisti sono molto preoccupati per un futuro che si prospetta nero. Speriamo che nei prossimi incontri con lavoratori e sindacati sappiate dare risposte».

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