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Cosa ha insegnato l'alluvione? Incontro pubblico con gli esperti

Due mesi dopo la disastrosa alluvione che ha devastato il nord delle Marche, i paesi, le valli del Misa e Nevola e Senigallia, Diritti al Futuro, in collaborazione con i Giovani Europeisti Verdi, organizza un incontro pubblico

Due mesi dopo la disastrosa alluvione che ha devastato il nord delle Marche, i paesi, le valli del Misa e Nevola e Senigallia, Diritti al Futuro, in collaborazione con i Giovani Europeisti Verdi, organizza un incontro pubblico per capire meglio cosa è successo, come è successo, perché è successo il 15 e il 16 settembre e, soprattutto, cosa si deve fare perché non accada più quella terribile scia di morti e di danni al territorio, agli abitati, alle attività economiche, all’agricoltura. Appuntamento il 16 novembre 2022 dalle ore 17,00, Auditorium San Rocco di Senigallia.

«Ad Arcevia, Barbara, Sasso Ferrato, Cantino, l'alluvione del 16 settembre nelle Marche mostra ancora tutta la forza della devastazione. Decine di ponti crollati, diverse famiglie ancora fuori casa, centinaia di strade interrotte, aree verdi rivoluzionate, frazioni dei paesi irriconoscibili. La visita che ho potuto fare in quei Comuni, accompagnato dal Presidente Uncem Marche Michele Maiani e dal Direttore Giancarlo Sagramola, e l'incontro con i Sindaci lasciano un impatto emotivo che chiede alle Istituzioni nazionali e regionali di stanziare subito risorse. 5 milioni di euro previsti dal Governo non sono certo sufficienti. Serve un miliardo. Subito. E anche Regione Marche deve agire con risorse economiche immediate che i Comuni possano investire, e dare anche alle imprese, negozi e manifattura, oggi bloccate. Moltissime hanno perso tutto. Non possono essere lasciati i Sindaci con Ordinanze e 'somme urgenze' che vedono poi chi lavora in crisi. Serve la Politica e servono scelte chiare subito per queste comunità che ce la vogliono fare, anche ora che si trovano a essere già dimenticate dal mainstream mediatico. Ce la faranno. Ma non devono essere lasciati soli, quei Sindaci e quelle comunità martoriate» scrive in una nota Dritti al Futuro.

«Purtroppo la crisi climatica globale, i cui effetti, questa volta, hanno direttamente riguardato così drammaticamente la nostra realtà locale, non trova ancora piena consapevolezza e risposte adeguate da parte della comunità internazionale. E così un evento climatico mai conosciuto dalle nostre parti si è abbattuto su di un territorio già fragile, reso ancor più vulnerabile dalla mancata cura e manutenzione e da interventi di trasformazione e alterazione che l'uomo ha compiuto sul suolo allo scopo di adattarlo ai propri interessi e alle proprie esigenze. Per comprendere quanto è successo, come gestire il rischio idrogeologico e capire gli interventi necessari e urgenti da attuare, abbiamo organizzato un incontro pubblico che si svolgerà il 16 novembre dalle ore 17 presso l’Auditorium San Rocco di Senigallia». 

Gli esperti invitati all'incontro 

il Geologo Pieramelio Baldelli, il Professor Maurizio Brocchini, il Geologo Marcello Principi, il Geologo Andrea Dignani, per descriverci le vasche di laminazione.

«Contiamo, poi, sulla presenza dei rappresentanti dei 9 Comuni delle valli Misa e Nevola, certi, come tutti dovremmo essere, che "nessuno si salva da solo" dagli effetti della crisi climatica, ormai in corso anche in questo territorio- continua la nota- delle attività svolte per sostenere le comunità locali, durante la prima fase dell’emergenza ed ancora in atto, ci parleranno i rappresentanti del volontariato e il dottor Bomprezzi della Caritas di Senigallia.Abbiamo anche invitato i rappresentanti delle diverse amministrazioni e enti pubblici a vario titolo competenti, e chiamiamo a partecipare i cittadini e le cittadine coinvolte e interessate. Purtroppo ci appaiono ancora troppo deboli e, non del tutto coordinate, le azioni messe in campo per mitigare il dissesto idrogeologico e tutelare la sicurezza delle comunità. Così come ci appaiono sbagliate certe iniziative in corso per intervenire a valle dei fenomeni (come allungando il molo nord del porto di Senigallia) e non a monte dove si originano i problemi. Le questioni aperte sono complesse e siamo consapevoli come troppe norme, procedure e competenze in campo non aiutino a districare la matassa, così come lo smantellamento della struttura tecnica regionale in favore di una società privata esterna: il Consorzio regionale di Bonifica.Il fattore "tempo" sarà decisivo per evitare spese per progetti inutili e correggere i gravi errori e le lentezze incredibili di un passato lungo ormai diversi decenni. Non si può più perdere tempo. Va subito attivato un processo e le azioni necessarie di adattamento e resilienza per mitigare gli effetti della crisi climatica e mettere in sicurezza il territorio». 

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