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«Sanzio già testato con Sarajevo, il Ponte umanitario per la crisi ucraina si può fare»

È uno dei passaggi dell’intervista a Giorgio Andreani, segretario regionale della Uil Trasporti

ANCONA - «L’aeroporto delle Marche ha una struttura adeguata a ospitare un Ponte umanitario con tutti i crismi come avvenuto negli anni ’90 con il collegamento con l’assediata Sarajevo». È uno dei passaggi dell’intervista a Giorgio Andreani, segretario regionale della Uil Trasporti, trasmessa a inizio mese dal tg di Tv Centro Marche, tornata ora di attualità all’indomani delle aperture del sindaco di Falconara, Stefania Signorini e del presidente del Consiglio regionale, Dino Latini, rispetto all’istituzione di un collegamento a disposizione della popolazione ucraina in fuga dalla guerra.

«Ovviamente – aggiunge Andreani – il volo di linea Falconara – Cracovia può essere utilissimo nell’immediato e la speranza resta quella di un cessate il fuoco immediato ma dobbiamo fin da subito metterci nelle condizioni di affrontare l’eventualità di guerra prolungata nel tempo e in questo voli cargo con materiale sanitario, generi alimentari e di prima necessità potrebbero aiutare notevolmente l’azione generosa di tanti volontari che oggi stanno attraversando l’Europa per portare il loro aiuto». Un ragionamento che parte dalla centralità del Sanzio rispetto alle principali infrastrutture logistiche e alla possibilità di sfruttare una pista di lunghezza adeguata a questo scopo. «È positiva – aggiunge Andreani – l’apertura di Comune e Regione è un primo passo. Occorre coinvolgere, come ha ricordato Latini, Ministero e Protezione Civile nazionale e regionale. Il Sanzio, rimasto sempre aperto nei due anni di pandemia, nonostante tutte le difficoltà economiche della società di gestione ereditate dal passato, può confermare il suo importante ruolo di servizio nazionale e internazionale. Una vocazione che va riconosciuta e sostenuta dal Governo nazionale».
 

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