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Cambio al vertice dell'aeroporto, sindacati stupiti: «Quali intenzioni per lo scalo?»

La notizia del cambio di vertice della vecchia società Aerodica, lascia stupiti i sindacati e soprattutto apre ad una serie di seri interrogativi sul futuro del nostro scalo aeroportuale

Carmine Bassetti non sarà più il dg dell'Ancona International Airport: la notizia del cambio di vertice della vecchia società Aerodica, lascia stupiti i sindacati e soprattutto apre ad una serie di seri interrogativi sul futuro del nostro scalo aeroportuale. 

«Innanzitutto- scrivono i sindacati Filt Cigl, FiT Cisl e Uiltrasporti-  il primo interrogativo è quello rispetto alla strategia che il fondo inglese,  socio di maggioranza con circa 90% della società, intende mettere in atto per lo scalo  marchigiano, che, ricordiamo, è l'unico aeroporto regionale e ricopre un ruolo  importante all’interno del piano degli aeroporti italiani ed è parte di una piattaforma  logistica insieme a Porto e Interporto. In una situazione di difficoltà dei trasporti nelle Marche, l'incertezza sullo scalo  marchigiano determinerebbe un aggravamento della già precaria situazione delle  infrastrutture nelle Marche e il peggioramento dell'isolamento della stessa.  Sarebbe perciò utile capire quali strategie di rilancio per il futuro dell’aeroporto il  Fondo Njord ha in serbo, in un momento favorevole e di forte espansione del traffico  aereo di merci e passeggeri. I sindacati dei trasporti Filt, Fit e Uiltrasporti chiederanno un incontro direttamente  con il Presidente del Fondo Njord, con cui intendono aprire un confronto sulle  strategie future relative dello scalo, preoccupati delle eventuali ricadute  sull'occupazione dello scalo e sull'intera economia marchigiana. Le OOSS sono preoccupate che dietro a questo cambio di passo ci sia anche un cambio  di strategia propedeutico ad un disimpegno rispetto al nostro aeroporto giudicato dai  sindacati devastante per l'intera Regione Marche, in particolare per le piccole e medie  imprese per il settore turistico e per l'occupazione diretta ed indiretta che  l'infrastruttura aeroportuale occupa soprattutto nel cargo aereo e nei servizi circa 400 lavoratori.Infine, Regione Marche, che oltre ad essere il governo del territorio, è anche socio di  Ancona International Airport seppure di minoranza: in questi due anni di governo  l'ente non ha brillato per strategie in ambito trasporti e infrastrutture e quindi anche  rispetto alle politiche aeroportuali, così come ha disatteso gli impegni relativi alle  risorse previste per il periodo della pandemia allo scalo marchigiano.Pertanto, oltre a voler incontrare direttamente il fondo Njord, le OOSS Filt, Fit e UIL  trasporti chiederanno un incontro al Presidente Acquaroli, che ha le deleghe alle  infrastrutture Porto Aeroporto e Interporto, per sapere se nell’agenda politica di  questo governo regionale rientra anche lo sviluppo delle infrastrutture e quindi del  nostro aeroporto». 

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