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Aumentano le criticità del 118, i problemi maggiori tra locali: tagli e carenze del personale

Non si placano le criticità per il 118 che si trova quotidianamente a dover combattere con l’inadeguatezza dei locali, i continui tagli e la carenza del personale ospedaliero. Disagi anche per gli infermieri

Continuano le criticità che stanno coinvolgendo da tempo il personale del 118. Attualmente le problematiche maggiori riguardano tre aspetti: l’inadeguatezza dei locali, i continui tagli e la carenza del personale (elemento che era già emerso prepotentemente tempo fa).

Molti dei locali, specialmente dell’Ospedale di Torrette, risulterebbero piccoli e talvolta non propriamente a norma in particolar modo la postazione dell’automedica e la centrale operativa, quest’ultima posta al secondo piano senza uscita di sicurezza. In linea di massima, le centrali sono spesso distaccate all’esterno degli ospedali in apposite palazzine proprio per godere di totale operatività anche in caso di incendi o impedimenti. Quanto all’automedica, può capitare che durante il giorno (nel piano inferiore al Pronto Soccorso) venga addirittura tenuta priva della sua carica a causa dei lavori di ristrutturazione che interessano la struttura. 

Quanto, invece, alla carenza di personale tutto risale al concorso bloccato del 2017 anno dal quale non esiste un direttore fisso ma solo una figura pro tempore (con relativa mancanza di programmazione a lungo termine). Anche le ambulanze infermieristiche che ci sono nel territorio, non avendo atti delegati a differenza di altre regioni come l’Emilia Romagna, pagano in un certo senso dazio trovandosi a gestire varie situazioni delicate in assenza di medici. Un infermiere, ad esempio, non può praticare un farmaco salva vita ma solamente intervenire sulla vena risultando molto limitato nel suo operato.

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