«La mia cagnolina di 8 mesi aggredita dai lupi, erano a 20 metri da casa e nel quartiere è allarme»
La cagnolina Olivia aggredita da un branco di lupi. E' viva, dice il suo proprietario, solo per miracolo. Il lettore Carlo, tramite una lettera inviata in redazione, ha voluto raccontare quanto accaduto e segnalare il problema della «proliferazione incontrollata della fauna selvatica».
«Gentile Redazione, scrivo questa lettera per sensibilizzare tutti rispetto al problema della proliferazione incontrollata della fauna selvatica nel territorio anconetano. Abito in via Del Carmine, a due passi dall’Istituto Padre Guido, una zona di campagna tra Posatora e Torrette. Mercoledì 11 gennaio scorso alle 20:30 davanti casa la cagnolina Olivia, di 8 mesi, è stata aggredita da un branco di lupi. La porta di casa era aperta, abbiamo sentito un latrato. In un attimo ero fuori ma Olivia non c'era più. Un'altra nostra cagnolina si era salvata rientrando in casa. Acquattati tra l'erba a una ventina di metri due lupi mi stavano osservando. Dopo un paio di minuti se ne sono andati con calma, dimostrando di non avere alcun timore. Quella sera i nostri animali erano molto inquieti, pensavo a causa dei cinghiali, che numerosi ormai ci fanno visita quasi quotidianamente. Invece erano lupi. Il giorno successivo, quando ormai pensavamo fosse stata sbranata, Olivia è miracolosamente tornata. Era riuscita a scappare verso Torrette e terrorizzata dall'attacco era rimasta nascosta chissà dove per 20 ore. Passati due giorni, sabato alle ore 17:30 un nostro vicino ha avvistato quattro lupi che attraversavano la strada proprio all'incrocio di padre Guido, sempre in via del Carmine. C'è una chat su WhatsApp degli abitanti del quartiere che sta registrando gli allarmi di tutti per questi e altri inquietanti avvistamenti. Ormai non è più sicuro neanche fare una passeggiata per strada col proprio cane. Certamente l'allarme continuerà a essere moderatamente basso fino a che questi animali non rappresenteranno un pericolo anche per l'uomo. Va però considerato che questi lupi hanno attaccato nel piazzale illuminato di un'abitazione con le porte aperte, auto parcheggiate e persone che entravano e uscivano continuamente di casa. Meglio non pensare a cosa sarebbe successo se al posto del cane ci fosse stato un bambino. Viviamo in territorio a tratti selvaggio, a due passi dal centro, ove la natura sta riconquistando gli spazi lasciati liberi dall’agricoltura. Un habitat naturale che si va ricostituendo tuttavia con squilibri che vanno a minare la sicurezza e la convivenza con l’uomo».