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Cagnolina avvelenata, il proprietario racconta l'agonia: «Voi non siete persone»

Aldo Nicoletti racconta l'agonia e il salvataggio in extremis della sua cucciola Luna, rimasta avvelenata presumibilmente da una sostanza diserbante

JESI - «A colui/colei cha ha avuto il coraggio e la malvagità di gettare del veleno in questo giardino privato, dove abita una dolcissima cagnolina che ha avuto la sfortuna di ingerirlo, vergogna!». E' lo sfogo di Aldo, il ‘papà di Luna’ (come lui stesso si definisce), che ieri ha sporto denuncia ai Carabinieri dopo l’avvelenamento della cucciola di un anno e mezzo . «Per la mia famiglia sono state ore di ansia e disperazione, Luna e’ una cucciola molto affettuosa che non ha mai fatto del male a nessuno» prosegue lo jesino che racconta in una lettera l’agonia di quelle ore.

Alle 11 circa del 12 dicembre, Aldo Nicoletti aveva notato che la sua cagnolina stava mangiando qualcosa nel giardino di casa, in via Raffaello Sanzio. Dopo un’oretta la povera cucciola ha iniziato ad essere scossa da tremori fino a non riuscire più a reggersi in piedi e ha cominciato a sbattere gli occhi. Preoccupati, i Nicoletti hanno chiamato il numero d'emergenza della clinica veterinaria nella zona industriale di Jesi e hanno portato Luna agli accertamenti. Dai sintomi le dottoresse hanno capito che si trattava di intossicazione, presumibilmente da diserbante. Hanno eseguito una lavanda gastrica, le analisi del sangue ed un trattamento di flebo per ripulire il sangue e somministrano anche un calmante per i tremori. 

Dopo circa sei ore i dottori hanno notato un lieve miglioramento della cucciola. Luna oggi e’ tornata a casa, e’ riuscita a vincere la sua lotta contro il veleno, ma avra’ bisogno di continue cure e un'alimentazione dedicata per il resto della sua vita. Intanto Aldo e la famiglia ringraziano dottoresse e dottori della clinica «per il loro zelo e dedizione alla cura degli animali e condannano fortemente certi comportamenti irresponsabili- dicono- e se al suo posto ci fosse stato un bambino piccolo? Questo e’ un gesto criminale di persone senza cuore che non sono degne neanche di essere chiamate tali, se la prendono con i più deboli e gli indifesi, siano essi uomini, donne o animali. Dopo questa triste esperienza- continua la lettera- la famiglia Nicoletti e’ determinata a promuovere una campagna di sensibilizzazione sugli effetti nocivi di azioni come questa e ad incalzare il Sindaco Bacci affinche’ la zona buia del quartiere venga finalmente messa in sicurezza con una maggiore illuminazione, come chiedono da anni gli abitanti della zona». 

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