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Cinghiali soppressi, l'assessore: «Puntiamo sulla filiera della carne, può diventare un brand come in Toscana» - VIDEO

Sicurezza pubblica, ma anche gastronomia, sanità ed economia. Il Comune, la Regione e l'associazione Urca (Unione Regionale Cacciatori dell'Appennino) spiegano il funzionamento della trappola per la cattura dei cinghiali in branco

ANCONA - Non solo sicurezza. «Stiamo avviando un progetto sulla filiera della carne di cinghiale. Io sono, senza voler offendere nessuno, per l'abbattimento perché potremmo trasformare il problema in una risorsa- - spiega l'assessore regionale Andrea Maria Antonini- la filiera della carne è un'opportunità. Anche se in questo stadio non è una carne mangiabile, con altri metodi che conoscono i professionisti e i veterinari credo che sia uno stimolo alla cattura. Con questa filiera poi potremmo fare uscire dal "nero" una certa situazione, perché la carne di cinghiale gira molto e renderla tracciabile è importante anche come sicurezza alimentare. Infine, potremmo farne un brand commerciale come succede in Toscana, dove ogni agriturismo offre piatti con carne di cinghiale. Sarebbe da fare anche qui nelle Marche».

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