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Il calcio si ferma, la solidarietà no: la Spes Jesi dona le multe dei giocatori al "Carlo Urbani"

Un'iniziativa che scalda il cuore quella della società leoncella, che unita ha scelto di donare ben 400 euro all'ospedale di Jesi

Anni di storia, intrisi di cultura del lavoro e del rispetto dell'avversario, hanno reso la Spes di Jesi una delle realtà calcistiche più apprezzate dell'intero panorama dilettantistico anconetano. Ed anche oggi la società del presidente Daniele Pirani ha mostrato tutta la sua nobiltà, decidendo di devolvere all'ospedale Carlo Urbani di Jesi la somma di 400 euro per fronteggiare l'emergenza coronavirus.

Una piccola somma direte voi. Invece no, perchè anche con poco si può vincere una battaglia che in questo momento sembra molto lontana dall'essere vinta. I soldi sono stati raccolti dalle multe ai propri giocatori, pagate per i motivi più disparati: dai ritardi in allenamento, alle ammonizioni prese fino ai mancati avvisi di assenza durante la settimana. «Ora che non si possono allenare i muscoli, perchè non allenare la testa ed il cuore». E' questo lo slogan lanciato dalla Spes che sulla propria pagina Facebook ha mostrato con orgoglio la donazione effettuata attraverso la piattaforma GoFundMe: «Lo spogliatoio della USD SPES JESI - si legge - non ha titubato neanche un secondo nel contribuire alla raccolta fondi organizzata @associazioneimpact a favore dell'Ospedale Carlo Urbani di Jesi, devolvendo il ricavato delle "multe" del proprio regolamento interno. Un contributo per la partita più importante di questo periodo».

A commentare la splendida iniziativa che speriamo venga replicata anche da altre società, è stato lo stesso presidente Daniele Pirani: «Non ci abbiamo pensato due volte, lo spogliatoio si è dimostrato molto unito e tutti insieme abbiamo deciso di devolvere questa cifra all'ospedale cittadino. In un momento delicato come questo ogni iniziativa che viene dal cuore può aiutare chi è più in difficoltà e chi ha bisogno di un aiuto».

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