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Il talento della scherma che sogna le Olimpiadi, intervista a Tommaso Marini

Il giovane fiorettista è tornato nella sua Ancona raccogliendo tante manifestazioni di affetto. Ad attenderlo all'aeroporto c'erano le sue nonne. Un taxista che l'ha riconosciuto gli ha fatto i complimenti

In valigia aveva messo poche magliette perché non credeva di restare così a lungo. Alla fine ha dovuto comprare qualche indumento nuovo là a Bourges. Perché lui, ai Campionati del Mondo Cadetti e Giovani di scherma, è arrivato fino alla vetta dell’Olimpo. Ha conquistando il terzo posto del torneo ed ora è tra i tre schermitori più forti al mondo nella sua categoria. E’ Tommaso Marini, il 16enne (da compiere il prossimo 17 aprile) di Ancona che domenica scorsa ha vinto la medaglia di bronzo nelle gare singole, per poi replicare nella gara a squadre miste il giorno dopo. «Sono partito subito molto bene perché ero stranamente rilassato - racconta proprio Tommaso Marini in un‘intervista esclusiva per Ancona Today - Nelle competizioni del girone non ci sono stati intoppi e volevo andare avanti. Tuttavia ero sereno perché sentivo di non avere nulla da perdere. Non avevo grosse aspettative. Venivo da un Europeo sottotono ed ero ad un mondiale con la maglia dell’Italia, non potevo chiedere di più». E invece lui, cresciuto col mito di Valentina Vezzali e Andrea Cassarà, è andato oltre i pronostici. Grazie anche a tanta umiltà. Quella di un giovane talentoso, abituato a concentrarsi sullo studio e vivere l’amore per lo sport e per il fioretto, la sua specialità. Catapultato dalla provincia alle pedane internazionali, faccia con i campioni d’Europa e del mondo. Una sfida in cui ha dimostrato di avere una nuova pelle e la mentalità di chi ci prova gusto a vincere. E così Tommi, come lo chiamano tutti, ha battuto il giapponese per entrare nei migliori 16, un match tiratissimo finito 15 a 10. «E’ lì che ho capito che sarei potuto arrivare dove non avevo mai pensato prima. E’ lì che ho iniziato a sentire la tensione e volevo giocarmela fino in fondo». Ha battuto un atleta della rappresentativa russa e poi quello di Hong Kong. Si è dovuto arrendere di fronte al russo campione europeo in carica. Ma non importa. Tommaso Marini è medaglia di bronzo. 

Il giovane fiorettista, sostenuto sempre dai genitori Stefano ed Anna, è tornato nella sua Ancona raccogliendo tante manifestazioni di affetto. Ad L'abbraccio tra Tommaso e il padre Stefano Marini-2attenderlo all’aeroporto c’erano le sue nonne. Un taxista che l’ha riconosciuto gli ha fatto i complimenti. E poi decine di messaggi di amici, professori e i compagni di scuola, che gli hanno anche dedicato un cartellone: “Bentornato sia a scuola che in nazionale, sei il nostro campione da mondiale. Complimenti Tommi“. Ma c’è un po’ di rammarico forse per quella gara persa contro il russo: «Non ho tirato male e non capisco dove sia stato il problema, forse le ultime stoccate ho mollato un po’, forse mi è mancato quel mordente alla fine e quando eravamo 13 a 10 per lui ho dato per scontato fosse finita ed è calata la tensione. Temo di essermi accontentato, anche se va detto che parliamo del campione d’Europa, uno molto forte». 

E pensare che la scelta della scherma arrivò quasi per caso. «Iniziai a fare nuoto perché dovevo allargare un po’ la cassa toracica, ma dopo due anni mi sono stufato e così mi sono detto che dovevo scegliere un altro sport ed ero indeciso tra tennis e scherma. Ho provato subito la scherma nel club di Ancona dove sono cresciuto prima di passare al club scherma di Jesi. Provare a tirare mi colpì, poi quando ho visto che vincevo le prime gare ho pensato che fosse lo sport giusto. Devo dire anche grazie all’ambiente sportivo anconetano  che mi ha fatto innamorare di questa disciplina». E così, dal 2009, Marini non si è più fermato. Fino a rendere fieri i colori della propria nazionale. Oggi qualcosa è cambiato? «Forse ho più sicurezza in me stesso. Non sento l’ansia da prestazione nel futuro perché ora credo più in me stesso».

Dunque è tempo di guardare avanti perché il mese prossimo ci sono gli italiani e gli assoluti al Palaindoor di Ancona. Li affronterà come al suo solito, allenandosi con grande impegno, sacrificando tempo e fatica tra il fioretto e le lezioni al liceo Rinaldini. Poi ci sono anche gli amici con cui condividere tanti hobbies. E anche se i suoi 194 centimetri, insieme alla maturità di chi ha già capito cosa conta nella vita, rende difficile guardarlo come un ragazzino, di interessi ne ha. Ama la musica di Lady Gaga, predilige film di fantascienza e segue serie tv come American Horror Story e The Walking Dead. Ma cosa sogna un 16enne dal talento innato per il fioretto? «Inseguo il sogno di entrare in un corpo armato per fare del mio sport la mia professione e ovviamente sogno le Olimpiadi, ma per quelle c’è ancora tanto tempo». 

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