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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Giorgia Speciale bloccata in Sardegna: «Fissa sull'obiettivo con pesi, bici e mental coach»

Giorgia Speciale, la campionessa di windsurf anconetana in una intervista, in cui parla di quando è rimasta "prigioniera" in Sardegna, dei suoi obiettivi e di come li insegue nella quarantena da Coronavirus

Il Coronavirus arriva e stravolge la vita delle persone. Non si salva nessuno, neppure gli atleti come Giorgia Speciale, la campionessa di windsurf di Ancona, che si trovava in Sardegna quando il premier Giuseppe Conte ha annunciato alla nazione il lockdown totale. Era il 21 marzo. Giorgia era già nell’isola dai primi dello stesso mese ed è riuscita a tornare solo alcuni giorni fa, quando il padre, con un permesso speciale, è potuto partire alla volta dell’aeroporto di Roma per andare a prendere la sportiva anconetana, atterrata con un volo da Cagliari. 

«Sono arrivata in Sardegna l’8 marzo, quando gli allenamenti erano già stati annullati. Ci avevano suggerito di tornare indietro. - spiega Giorgia - Però in quel momento pensavamo tutti che la questione si sarebbe risolta in poco tempo, così sono rimasta, visto che avevo anche pagato l’affitto di una casa. Per un po’ ci siamo allenati in mare. Zero contatti, se non con gli altri 3 ragazzi con cui uscivo in acqua, dove comunque eravamo sempre a 300 metri di distanza. Poi, quando è arrivato anche il divieto di balneazione, ho provato a rientrare ad Ancona, ma ormai era troppo tardi. A quel punto ho proseguito l'allenamento dentro la casa in cui alloggiavo. Per fortuna avevamo tutto il necessario per il lavoro a terra. Nel frattempo ho compilato una serie di pratiche con la regione Sardegna per ottenere la possibilità di rientrare a casa. Sono tornata ad Ancona una settimana fa dopo essere rimasta in Sardegna un mese pieno». 

E’ cambiato tutto per lei, che si stava preparando per una coppa del mondo che si sarebbe dovuta svolgere a partire dal 13 aprile. Una tappa fondamentale perché sarebbe stata quella l’occasione in cui Giorgia avrebbe dovuto sgomitare per recuperare terreno sulla cagliaritana Marta Maggetti, con cui si contende un posto nella nazionale italiana di windsurf alle Olimpiadi di Tokyo 2021. «Adesso l’evento mondiale è saltato, per cui la selezione per le Olimpiadi resta aperta, eravamo in 2 a giocarci un posto, io sono più indietro nel ranking e infatti mi stavo allenando sodo proprio per ribaltare la classifica, ma adesso è tutto fermo e sarà la Federazione e decidere se, quando e con quali gare ripartire». 

Insomma Giorgia Speciale, del Circolo Canottieri Aniene, fermata dal Coronavirus, proprio mentre si stava preparando per un sorpasso all’ultima curva, quella decisiva. Ma lei, 7 volte campionessa dei mondiali giovanili, 7 volte campionessa agli europei e medaglia d’oro ai Giochi olimpici della gioventù di Buenos Aires 2018, non molla e si allena tutti i giorni tra le mura di casa, mantenendo il focus sull’obiettivo: sorpassare l’avversaria e conquistare la muta della nazionale.

«Cerco di allenarmi, ma è molto difficile perché le giornate sono tutte uguali. Non è facile mantenere la concentrazione, né a livello fisico, né  soprattutto a livello mentale perché, se prima focalizzavo nitidamente l’obiettivo, adesso, quando vado a fare uno sforzo massimale, capita di guardare il futuro con incertezza e chiedersi “ma perché lo faccio”?».

Insomma anche nel cuore di Giorgia, che ha 20 anni e ha anche il sogno di laurearsi in Scienze della Comunicazione all’Università degli studi Link Campus University di Roma, si rincorrono dubbi e preoccupazioni per il futuro. «La nostra vita è cambiata, all’inizio pensavo fosse una cosa temporanea. Ora, non vorrei essere pessimista, ma il futuro mi preoccupa abbastanza. Cerco online informazioni sul Covid e compaiono mille teorie. All’inizio mi sentivo più leggera, ma adesso temo seriamente per il futuro della nostra quotidianità e per l’economia del paese e della mia città».

Oggi più che mai Giorgia ha bisogno di mordere l’obiettivo, di guardare fisso il prossimo appuntamento sportivo in cui dovrà conquistare la nazionale, anche se non si sa quando potrà arrivare il suo momento. Dunque è a casa con la sua famiglia e ogni giorno fa lavorare muscoli e testa, seguendo gli allenamenti del suo preparatore atletico Andrea Madaffari, insieme ai training del mental coach Gabriele Bani, con il quale ogni giorno si fanno lavori mentali per visualizzare l’obiettivo senza mai perderlo di vista. 

«Io scherzando dico sempre che pedalo così poi mi mangio la carbonara, ma in realtà pedalo perché devo farmi trovare più in forma degli altri. L’obiettivo è fare di tutto perché, alla fine di questa emergenza, io mi faccia trovare pronta, al top della forma fisica. Nella mia giornata tipo mi sveglio alle 8,30, faccio colazione, un po’ di relax mentre penso come posticipare l’allenamento». Solo fantasie, anche perché c’è il cardiofrequenzimetro sincronizzato con quello dell’allenatore. Ogni sgarro è monitorato, ma tanto non serve: Giorgia è super disciplinata. «Dunque pedalo sulla cyclette, alternando allenamenti lunghi con giorni in cui faccio ripetute, poi pranzo, aiuto mia madre nelle faccende di casa, il pomeriggio lavoro sulla forza con pesi o circuiti di esercizi a corpo libero: ho tutti gli attrezzi di una palestra, per cui alla fine non ho scuse».

Tutto dentro le 4 mura di casa, dove vivono i genitori della giovane campionessa, 2 fratelli e la ragazza del fratello maggiore, bloccata a casa Speciale. «Certo un po’ mi deconcentra perché devo condividere con loro lo spazio e possono essere una distrazione. Magari mi vengono a parlare oppure c’è qualcuno nella stanza che chiacchiera o vede un film mentre io faccio la cyclette, ma cerco sempre di concentrarmi più possibile, pensando alla prossima regata, che potrà essere, che so, fra 5 o 6 mesi. Intanto, mentre non ci si può allenare in mare, seguo anche delle lezioni online su tattica, meteo, teorie che di solito vengono trascurate, mentre adesso si può approfittare per seguire meglio». Windsurf ma anche tempo libero. «Dovrei dare 2 esami, sociologia e storia delle comunicazioni, per cui cerco anche di studiare. Poi ci sono anche le serie tv e gioco a Burraco con i miei».

«C’è un po’ di noia, ma provo a non deprimermi, anche se mi manca viaggiare e uscire. Prima prendevo almeno 3 voli aerei a settimana, adesso mi fa strano essere chiusa dentro casa, mi fa strano questo immobilismo, non poter andare in mare. Se mi fermo a pensare l’emozione prevalente è la preoccupazione di cosa ci aspetta adesso prevale di più la preoccupazione e di cosa ci sarà dopo. Cerco di non pensarci, mi alleno 4 ore al giorno e mi concentro sui miei obiettivi. L’importante è che restiamo tutti uniti nello stare a casa, ognuno nel suo piccolo può fare qualcosa di grande e, dai un po’ di ottimismo, sono certa che insieme supereremo tutto questo». 

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