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Lunedì, 29 Aprile 2024
Calcio

Ancona, sul Ponte...dera sventola bandiera bianca. Ed i play-out ora sembrano vicinissimi

Colpita a freddo, la squadra dorica palesa ancora una volta le sue difficoltà nel segnare. Ed a complicare le cose, i risultati dagli altri campi e l'emergenza a centrocampo per la prossima partita contro il Sestri Levante

Era una delle “leggi” citate dal celeberrimo umorista statunitense Arthur Bloch, il quale in tempi passati aveva teorizzato come “se una cosa può andar male, lo farà”. Meno conosciuta, ma perfettamente a misura di Ancona, è la successiva estensione asimmetrica, dove si spiega che “le cose vanno meglio un po' alla volta, ma vanno male tutte d'un botto”. Più o meno quello che i dorici si trovano a dover contemplare nell’immediato post match di Pontedera, dove un orizzonte prima dalle tonalità scure ha assunto repentinamente una colorazione decisamente nera. Per cominciare, è arrivata una sconfitta che allunga ancora il bilancio negativo in trasferta, dove i dorici hanno collezionato quattro sconfitte consecutive e non segnano una rete dal derby di San Valentino disputato a Pesaro. Poi è cominciata prima ancora del fischio finale la conta dei disponibili a centrocampo per il prossimo turno: perché Cioffi dovrà scontare l’ultimo turno di stop, Gatto in diffida è stato ammonito e verrà appiedato dal giudice sportivo e Paolucci espulso per doppio giallo, senza contare un Saco non in perfette condizioni tanto da essere coinvolto solo per l’ultima porzione di gara.

Quindi, dopo il danno è arrivata la beffa del sigillo al successo dei toscani messo da un fresco ex come Peli (al terzo gol in maglia granata, siglato entrando dalla panchina), ma soprattutto l’ulteriore mazzata dei risultati arrivati dagli altri campi. Perché per un Olbia travolto a Perugia e precipitato sul fondo classifica, c’è una Fermana che proprio in Sardegna ha saputo cogliere tre punti di platino contro la vicecapolista Torres, ed una Recanatese addirittura travolgente contro la Carrarese terza forza del torneo. Che, esemplificando il discorso, significa per l’Ancona scivolare in diciassettesima posizione ma anche rivedere i calcoli sulla chance di salvarsi direttamente riprendendosi la sedicesima, visto che la Fermana è salita a quota 28 - a meno sette dai biancorossi - rientrando come penultima nella griglia dei play-out. Dalle cui sabbie mobili, invece, l’Ancona non sembra proprio capace di tirarsi fuori, aggrappandosi a quelle corde che ora cominciano a scarseggiare.

Ed a tre giornate dal gong, persino le diverse occasioni create al “Mannucci” dopo lo svantaggio iniziale non sono più catalogabili come attenuanti al passo falso, e farebbero ricredere anche il più inguaribile degli ottimisti. Perché sono lo specchio fedele di una cronica sterilità offensiva, problema che mister Boscaglia aveva individuato già parlando dopo il debutto contro la Spal, e che d’altronde è ben visibile nei numeri recenti (appena una rete segnata dai dorici nelle ultime cinque uscite). Chiaramente, Vivoli – estremo difensore granata – ci ha messo del suo risultando provvidenziale in almeno un paio di circostanze, né più né meno come decisivo era risultato Galeotti nel confronto della vigilia di Pasqua contro gli estensi. Però di fronte ad un Pontedera che nelle ultime quindici uscite non aveva preso gol solo da Recanatese e Fermana (un caso?) era lecito attendersi qualcosa di diverso. Intanto, con due punti in cinque gare, quest’Ancona prendendo in esame l’ultimo mese di partite è l’ultima della classe per rendimento insieme alla Vis Pesaro. Non certo di conforto, con alle porte la sfida del “Del Conero” contro il Sestri Levante.

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