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Ancona 1905, il club risponde al Comune: la verità di Andrea Marinelli

Ieri il club ha replicato al Comune in una conferenza stampa indetta ieri all'Ancona Point di Chiaravalle, di fronte a un centinaio di tifosi. Marinelli s bene va ma se ne va anche Marcaccio perché "altrimenti il progetto di Sosteniamolancona non avrebbe senso"

«Lascio debiti zero, tutto pagato, faccio un in bocca al lupo a Sosteniamolancona. Se la gestiranno al meglio, sarà la prima squadra italiana di proprietà dei tifosi ad ottenere dei risultati». Parla così Andrea Marinelli alla conferenza stampa indetta ieri all’Ancona Point di Chiaravalle, di fronte a decine e decine di tifosi. Sul futuro c’è ancora poca luce, ma sul presente ci sono delle certezze. Il primo punto fisso è che Marinelli è stanco, al limite della sopportazione fisica e mentale e ha bisogno di dedicarsi ad altro. Ed è legittimo. Il secondo punto fisso è che, se il progetto di Sosteniamolancona dovesse andare in porto entro luglio, lascerebbe anche Sandro Marcaccio e di conseguenza anche Mr Cornacchini. «Se Soteniamolancona diventa l’effettivo proprietario dell’Ancona e io resto, il progetto non sarebbe credibile» ha detto il ds dorico. Insomma via tutti e dentro solo i tifosi con Marinelli sponsor. A quel punto si sposterebbero gli equilibri “politici” tra la società e i suoi interlocutori: in primis il Comune di Ancona per cui, trovarsi ai tavoli di concertazione con i tifosi invece che con Andrea Marinelli, sarebbe tutta un’altra musica. Ma se si è arrivati a questo è per un’altra verità, quella di un presidente che in 5 anni di calcio non avrebbe mai avuto un minimo sostegno dall’amministrazione pubblica. E se è vero come è vero che è sempre stato Marinelli ad abbandonare ogni progetto, ha detto di averlo fatto per un motivo: ogni volta gli veniva sottoposto un progetto “inaccettabile” sotto il profilo imprenditoriale. E così ha risposto punto per punto alle dichiarazioni degli assessori Guidotti (sport) e Urbinati (edilizia).

DORICO. Il presidente ha ricordato di aver preso il campo del centro città in condizione di inagibilità spendendo 18mila euro sull’unghia, con contributo zero del Comune e con l’obbligo di pagare 3 utenze su 3. «Guidotti dice che non ho accettato. Bene. Non via ha detto che me ne sono andato perché lui voleva fare un progetto da 16milioni di euro dato che non ci voleva solo il calcio, ma campi da tennis al posto della gradinata e due palazzetti al posto della curva. Stai parlando con imprenditore, oggi per 2 palazzetti a16 milioni di euro non ne trovi nemmeno uno di investitore». 

PALOMBARE. Lì la proposta a detta di Marinelli era di prendere il campo al 50% con l’utenza delle società di rugby. «Ho rinunciato perché io dovevo pagare tutto per poi farla godere agli altri?». 

DEL CONERO. Io ero disponibile a fare una cittadella fuori del Del Conero spendendo 4 milioni di euro, ma la condizione era la gestione per 30 anni. «30 anni per poi far sì che se lo ritrovassero infiocchettato quelli del Comune? Non mi pare un affare» ha detto il patron. 

CAMPO DELLA FIGC. «Ma il colpo di grazia è stato il campo della Figc. Avrei dovuto prenderlo con contributo zero, pagare 3 utenze su 3, 400mila euro subito, manutenzione ordinaria, straordinaria. Ho rinunciato a quello che per gli assessori era un investimento meraviglioso».

Alla fine Marinelli ha ringraziato i tifosi: «Dopo 15 anni di risultati meravigliosi sono stato gratificato dai risultati che forse sarebbero potuti essere più grandi se avessi avuto i campi che chiedevo». 

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