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Anconitana, Marino rischia l'esonero: «Avverto negatività attorno a me»

Società delusa per il 2-2 con la Vigor Senigallia, ma pesa anche un'accesa lite in panchina tra il tecnico e il team manager biancorosso: «Chiedo scusa, ho esagerato»

La notte porterà consiglio e dirà se Umberto Marino resterà ancora sulla panchina dell’Anconitana. La società si è presa una pausa di riflessione per prendere la decisione più opportuna: procedere con il secondo esonero stagionale (dopo quello di Ciampelli) o rinnovargli la fiducia?

Sulla valutazione pesa non solo il bilancio delle ultime due partite (la sconfitta di Castelfidardo e il pareggio con la Vigor Senigallia) ma anche una lite scoppiata dopo il 2-2 firmato da Magnanelli, con i giocatori a trattenere il tecnico che ha avuto un acceso diverbio con il team manager Damiano Morra. Sono volate parole grosse per le quali poi Marino si è pubblicamente scusato, ma solo dopo un confronto di un’ora con la società negli spogliatoi. «Preso dall’adrenalina della partita, ho esagerato: è stato un mio errore, Morra è più grande di me, è un dirigente e ho sempre avuto un buon rapporto con lui. Non dovevo farlo, chiedo scusa per questo mezzo alterco, ma non sempre le reazioni si possono controllare», è stata la giustificazione dell’allenatore. Che ora è in bilico: il rischio esonero è concreto, la società si sta guardando intorno dopo il lungo faccia a faccia negli spogliatoi.

«L'incontro è andato abbastanza bene - ha commentato Maino -. Forse io ero un po’ preso da questa gara che era fondamentale: la risposta c’è stata, ma purtroppo non è arrivata la vittoria, anche se la meritavamo. In piazze come Ancona si tende spesso a guardare il lato negativo delle cose e ora si parla di due punti persi, ma di fronte avevamo un avversario molto forte. Cosa deciderà la società? Non lo so, io mi sento in piena sintonia con il presidente che, da come mi è parso, non ci pensa proprio ad allontanarmi, anche se avverto un po' di negatività nei miei confronti. Se sono io il problema, si può trovare una soluzione. Aveva un parere diverso dal mio sulla partita, ma io ho ribadito che la squadra ha dato tutto e si è impegnata al massimo. Non mi do per vinto, per carattere non mi arrendo mai, figuriamoci se mi spaventano due punti di svantaggio dal Castelfidardo». Concetto che Marino ha espresso anche agli ultras, alla fine del derby con la Vigor Senigallia. E’ andato da loro, stringendo Mansour sotto braccio, urlando: «Ragazzi, restiamo uniti, non molliamo». 

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