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Rifiuti a Jesi: un po’ meno emergenza

L'Ata delibera a favore della riconversione dell'impianto di Corinaldo: dal trattamento della frazione organica alla raccolta differenziata dei rifiuti urbani

Deciso passo in avanti per la soluzione dell'emergenza rifiuti. L'Ata rimette le cose a posto al termine dell'assemblea svoltasi alla Zipa di Jesi deliberando l'indirizzo che prevede la riconversione dell'attuale impianto per il trattamento della frazione organica di Corinaldo in impianto di trattamento della raccolta differenziata dei rifiuti urbani (la cosiddetta frazione secca).

 La proposta, elaborata dalla cabina di regia formata da sette Comuni e diretta dal sindaco di Monsano Gianluca Fioretti, ha ricevuto un solo voto contrario, quello del Comune di Ostra, e sei astensioni, i Comuni di Castelfidardo, Santa Maria Nuova, Serra de' Conti, Ostra Vetere, Trecastelli e, come da prassi, la Provincia di Ancona che, con il commissario straordinario Patrizia Casagrande, presiede l'assemblea dei sindaci.

"Avevamo l'obbligo di individuare il sito entro il 31 gennaio - ha spiegato la Casagrande - pena il rischio di perdere 6,3 milioni di euro di fondi Fas necessari alla realizzazione dell'impianto e di incappare nella procedura di infrazione europea; dunque siamo molto soddisfatti di aver centrato l'obiettivo. L'accordo raggiunto permette di recuperare il tempo perduto, ma soprattutto di non vanificare quanto di buono è stato fatto nel corso degli anni, che ha permesso a questo territorio di essere tra i più virtuosi a livello nazionale. Credo che la scelta di Corinaldo rappresenti una soluzione congruente perché permette di collocare l'impianto di trattamento dei rifiuti residui, prima del loro smaltimento, nei pressi di una discarica già esistente e in corso di ampliamento, con un notevole risparmio economico. Ma evidenti sono anche i vantaggi ambientali: il nuovo impianto, infatti, permetterà un maggiore recupero dei rifiuti e la conseguente riduzione del loro conferimento in discarica".

La delibera approvata, inoltre, prevede anche che l'Ata procederà da subito, attraverso l'affidamento di un incarico specifico, alla redazione del Piano d'Ambito al fine di individuare la migliore soluzione impiantistica per il trattamento della frazione organica e delle altre frazioni da raccolta differenziata prodotta su tutto il territorio provinciale.

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