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Scuola contro cyberbullismo, gli alunni si educano a vicenda con "One line, one life"

Il mondo digitale e virtuale nasconde una serie di insidie e pericoli su cui è indispensabile misurarsi. Gli stessi studenti hanno analizzato come difendersi

Il mondo digitale e virtuale, pur rappresentando un’enorme opportunità di sviluppo e crescita culturale e sociale, nasconde una serie di insidie e pericoli su cui è indispensabile misurarsi. Ecco dunque la sfida del progetto educativo “On line, on life, diventa un Peer Educator” concluso lo scorso 22 maggio. 

Il progetto 

Il progetto si impegna ad arginare il diffondersi di queste nuove forme di violenza (fisica e psicologica) attivando sinergie con le famiglie e altre istituzioni, con l’obiettivo di accrescere il senso della legalità, il benessere e l’educazione degli studenti e di promuovere un uso consapevole del web con una conoscenza specifica dei rischio dell’utilizzo della rete internet. Il progetto si presenta quindi come una delle strategie attuate per il raggiungimento di questi obiettivi come previsto dalla legge 71 del 2017 che impone a ogni istituzione scolastica di attivare percorsi e strategie per il contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo. Ciò premesso, questo progetto si differenzia da altri attivati al medesimo scopo per la peculiarità della metodologia adottata: la Peer Education.

La Peer Education

La Peer Education - o educazione tra pari - è un approccio educativo che punta a fare dei ragazzi i soggetti attivi della propria formazione, coinvolgendoli in un modo di operare diverso rispetto ai tradizionali metodi di formazione-prevenzione frontale. Attraverso la Peer Education, sono stati i ragazzi stessi a confrontarsi fra loro, scambiandosi punti di vista, ricostruendo problemi ed immaginando autonomamente soluzioni. In questo modo gli alunni hanno avuto modo di riflettere sui loro diritti connessi al mondo della rete e dei social network e si sono assunti l’impegno/dovere di promuovere tra i coetanei la conoscenza delle risorse e dei rischi che si possono affrontare nel mondo online.  Il progetto iniziato a Gennaio si è articolato in più fasi. Quella propedeutica ha visto la partnership dell’IIS Corridoni –Campana. Infatti il primo gruppo di peer educator è stato individuato nelle studentesse e negli studenti delle classi 3A 3B e 3C del Liceo Scientifico Campana di Osimo.  A loro e agli alunni e alle alunne delle classe quinte della scuola primarie e delle classe prime, seconde e terze della scuola secondaria dell’Istituto Caio Giulio Cesare è stato offerto un percorso didattico per riflettere sul tema del Cyberbullismo al fine di lavorare su diversi piani: Piano cognitivo, stimolo del senso critico; Piano emotivo, promozione della consapevolezza emotiva e dell’empatia e Piano etico, promozione del senso di responsabilità e giustizia. Inoltre per gli studenti del liceo scientifico questo progetto ha rappresentato anche un percorso di Alternanza scuola-lavoro, o come più correttamente definito ora Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO). A questo scopo i giovani tutor sono stati protagonisti di vari incontri formativi (con le prof.sse Mazzantini e Surace in qualità di referenti del progetto, con il magistrato e docente universitario Prof. Fenzio; con la dirigente della Polizia postale Dott.ssa Cinzia Grucci, con le psicologhe del centro Eureka Dott.sse Paciotti e Pavoni) allo scopo di poter essere testimoni credibili e preparati agli occhi dei loro compagni più piccoli. 

Scuola e lavoro

I tutor infatti, rispettivamente il 3 e 9 maggio, hanno svolto nelle classe assegnate uno stage di tre ore all’interno delle quali hanno affrontato la tematica dei rischi e della opportunità della rete in primis con una presentazione power point, successivamente con delle attività laboratoriali al fine di coinvolgere i partecipanti e di promuovere un apprendimento significativo, infine mostrando un video interamente realizzato da loro (soggetto, regia, sceneggiatura, colonna sonora ecc.). Il risultato di questa attività ha ricevuto gli applausi sia da parte degli alunni della Caio che degli studenti del liceo scientifico Campana.

acquisire le "soft skill"

Oggi è ben chiaro il fatto che sono proprio le soft skill l’unico punto fermo nel mondo del lavoro attuale, fondamentali sempre in qualunque contesto e qualunque sia l’evoluzione che il lavoro vivrà. Si tratta delle capacità relazionali e comportamentali, che caratterizzano il modo in cui ci pone nel contesto lavorativo. Si chiamano per l’appunto “soft” per distinguerle dalle “hard skill”, le competenze prettamente tecniche e professionali. Il riconoscimento dell’acquisizione di tale competenze è avvenuto il 10 maggio presso il Teatrino campana, dove si è svolto l’incontro “Mamma, papà…vi spiego le opportunità e rischi della rete”.  Infatti i tutor in occasione di questo seminario hanno presentato un feedback sulle attività svolte, mostrando anche 3 dei 18 video prodotti e hanno ricevuto l’attestato con la certificazione delle ore. Successivamente, con un simbolico passaggio di testimone, hanno consegnato gli attesti agli alunni delle classi terza della scuola secondaria di primo grado. Quest’ultimi, dopo aver superato un test su quanto appreso tramite lo stage e attraverso il curriculo digitale del triennio, sono stati selezionati per la fase terminale del progetto, quella peer to peer, in cui hanno presentato ai compagni della classe seconda, sotto la supervisione dell’insegnante, il loro lavoro.
 

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