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Venerdì, 19 Aprile 2024
Salute

Il paradosso del certificato medico agonistico: non vale se preso fuori regione

Un certificato medico agonistico redatto fuori regione non viene riconosciuto dalle banche dati marchigiane. L’atleta lo scopre spesso a spesa sostenuta

Si chiama Servizio Sanitario Nazionale ma quando si tratta di validare un certificato medico agonistico il sistema va in tilt, almeno nelle Marche. Praticare sport nella nostra regione con una certificazione sottoscritta altrove non è possibile, con buona pace di chi ha speso soldi per ottenerla. La colpa? E’ proprio della tecnologia e della piattaforma informatica regionale che non permette l’inserimento manuale in banca dati del certificato preso altrove. 

A misurarsi con questa paradossale situazione sono diversi sportivi, tra cui un calciatore che milita in un club dilettantistico. A settembre si era trasferito per un breve periodo in Sicilia per motivi di lavoro ed è lì che ha rinnovato il certificato di idoneità arrivato a scadenza. Una volta inoltrato il nuovo documento alla società marchigiana che gestisce il campionato di calcio a 7 però ecco la doccia fredda: il certificato non è valido perché redatto fuori regione. Alla richiesta di indicazioni del calciatore ha risposto l’Agenzia Regionale Sanitaria, spiegando che solo i medici certificatori dell’Asur, del Coni e delle strutture private autorizzate o convenzionate possono inserire i dati dell’atleta nell’apposito Registro Regionale delle Idoneità Sportive. Il punto è che il sistema è totalmente ed esclusivamente informatizzato. A entrare nel merito della questione è Fabio Sturani, ex presidente del Coni Marche e oggi Responsabile della Segreteria del presidente Ceriscioli: «Il problema è solo a livello informatico perché non è previsto un modo per inserire a mano i certificati di fuori regione. Questo tema però va affrontato perché basterebbe esportare il nostro sistema a livello nazionale. L’invito è quello di sottoscrivere le certificazioni nelle Marche, perché ci sono molti centri pubblici». L’alternativa? Bypassare il problema passando per un ufficio di medicina sportiva marchigiano: «Occorrerebbe trovarne uno che si incarichi di inserire manualmente questo tipo di certificati». 
 

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