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Verde urbano, Voi con noi: «Ancona città affetta dalla sindrome d'abbandono»

Ultimamente si parla molto di forestazione urbana, che consiste nella riqualificazione di spazi urbani, ove dare origine a delle piccole oasi verdi

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

Il verde urbano è un elemento strutturale fondamentale per il benessere dell'uomo. Le città, negli ultimi cinquant'anni, sono state sottoposte ad una notevole espansione urbanistica e in rapporto, gli spazi verdi previsti da destinare a vegetazione, sono rimasti spesso nelle previsioni in toto o parzialmente, cedendo il passo ad uno sviluppo abitativo sfrenato ed approssimativo, con la conseguenziale ridotta attenzione per la qualità della vita. I segni più evidenti sono congestione urbana, inquinamento atmosferico ed acustico, paesaggi privi di armonia e di equilibrio. Ultimamente si parla molto di forestazione urbana, che consiste nella riqualificazione di spazi urbani, ove dare origine a delle piccole oasi verdi e quando ciò è possibile ad un sistema interconnesso di aree naturali. Il concetto, nella pratica, non si realizza solo nella creazione di parchi, ma soprattutto in spazi verdi fruibili, che servono a garantire degli ecosistemi collegati alla rete ecologica del territorio rurale. Le aree verdi, alberature stradali, terreni agricoli e spazi aperti in generale, costituiscono un elemento fondamentale e garantista della qualità della vita nelle città. Una corretta progettazione e giusta manutenzione del verde contribuisce ad innalzare il valore estetico-ornamentale delle città oltre alla funzione sociale con spazi ricreativi ed educativi, percorsi paesaggistico-naturali, passeggiate, sport e quant'altro.

Tutto ciò stride oggi fortemente con la situazione che stiamo vivendo nella nostra città. Ancona è, infatti, una città con numerose aree verdi e parchi cittadini che però risentono ormai da anni di una "sindrome da abbandono". La loro tutela e cura è stata spesso lasciata alla sensibilità di privati ed associazioni che, con grande sacrificio ed amore per la città, hanno sopperito all'assenza di un piano comunale di salvaguardia. Questa carenza endemica da parte dell'attuale amministrazione comunale, va a discapito dei cittadini anconetani che molto spesso si vedono preclusa la possibilità di una passeggiata in aree verdi curate e sicure per loro e per i tanti bambini che vorrebbero giocare liberamente usufruendo anche, laddove presenti, di attrezzature ludiche integre e sicure. Lo stesso parco del Conero che lambisce la nostra città, in realtà entra profondamente in essa attraverso il parco del Cardeto per cui, in un'ottica più generale, il recupero di spazi verdi fruibili anche con mezzi sostenibili come la bicicletta permetterebbe di creare un percorso naturalistico che dalla città stessa entra nel parco. Come non ricordare il parco della cittadella con percorsi ed attrezzature ormai fatiscenti, oppure il parco di Posatora , grande balcone sulla città, spesso rifugio di sbandati e a rischio sicurezza. Non possiamo non ricordare le tante aree verdi di quartieri, spesso stritolati dal traffico, basti pensare a torrette o alle Grazie, in cui l'incuria regna da padrona. Sono solo sogni oppure realtà possibili? Voi con Noi crede di si e come sempre il primo passo sarebbe quello del censimento e recupero delle aree verdi della nostra città riconsegnandole al pubblico utilizzo a cui far seguire un piano generale che possa unire le aree verdi al fine di creare un circuito verde che abbracci laddove possibile la città stessa.

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