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Vaccinazioni obbligatorie, interviene il Garante

Chiesto alla Regione Marche di intervenire per tutelare le proprie scelte nonostante lo slittamento previsto dal Governo. Nobili: «Garantire salute e bene collettivo»

«Il problema delle vaccinazioni obbligatorie va affrontato con determinazione. Lo slittamento al 2019 per l’obbligo delle certificazioni nelle scuole d’infanzia, così come previsto nel decreto governativo, non fa altro che rendere ancora più complessa  una situazione già di per sé caratterizzata da due inevitabili filoni di riflessione». Il Garante regionale individua il primo su un  versante prettamente sanitario, «che è quello a cui dobbiamo fornire la nostra maggiore attenzione». Già nell’estate del 2016, Nobili aveva sostenuto l’allarme lanciato dal Presidente della Commissione sanità, Fabrizio Volpini, in relazione al tracollo delle vaccinazioni sotto la soglia di sicurezza prevista dai Lea.

«Oggi – prosegue – apprendiamo che, grazie all’obbligo introdotto nel 2017, la copertura dei vaccini sul territorio regionale  è arrivata quasi ai livelli di salvaguardia. E questa è una notizia che dobbiamo accogliere con soddisfazione, cercando di non dimenticare che l’obbligo vaccinale è una misura nata a fronte di malattie che, nel passato, hanno causato morti e sofferenze. Un punto fermo ed irrinunciabile, che oggi  assume aspetti di ulteriore significato al cospetto di una società multietnica, che contempla l’esposizione al contatto con persone provenienti da altri Paesi, in cui alcune malattie sono ancora presenti. La Regione Marche non può  essere costretta a retrocedere da quanto già sancito e bene fa a garantirsi nuove forme di tutela, anche attraverso  interventi sulla normativa vigente». Secondo versante di riflessione, quello più prettamente giuridico, già rappresentato dal Garante in altre occasioni. «Il pur rispettabile e tutelabile interesse individuale – stigmatizza – non può che regredire rispetto all’interesse pubblico, in particolare quando l’oggetto del contendere ha una valenza prioritaria nell’ambito della nostra società, come nel caso di una effettiva tutela della salute. Un concetto che troppo spesso viene accantonato, ma che invece resta fondamentale nel bilanciamento dei principi costituzionali. La strada da percorrere è quella che coniuga al meglio i concetti di obbligatorietà e promozione della salute. Il mondo della scienza, quello medico tornino in prima linea e facciano sentire la loro voce».

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