Taser alla polizia, Dipende da Noi: «Uno strumento non sicuro, serve chiarezza»
Il gruppo Dipende da noi della provincia di Ancona riflette sull'introduzione di questa misura
Da oggi anche ad Ancona viene adottato dalle forze dell'ordine un'arma assai dibattuta che da poco tempo è stata introdotta nelle principali città del territorio nazionale: il Taser. Praticamente una pistola che, invece dei proiettili lancia una coppia si diodi i quali, generando una scarica elettrica sul corpo di chi ne è bersaglio, ne determina un blocco motorio generalizzato, rendendolo inoffensivo e facilmente approcciabile per l'arresto da parte di polizia e carabinieri.
Uno strumento venduto all'opinione pubblica come "sicuro" perché non letale, mentre negli anni ci sono state sempre maggiori evidenze di morti associate al Taser: la scarica elettrica in determinati soggetti, soprattutto i più fragili come senzatetto, tossicodipendententi, o con patologie preesistenti, può portare a gravi conseguenze di salute fino anche all'arresto cardiaco. Verità che in questi anni è stata parecchio occultata: la maggior parte delle ricerche sono state finanziate dalla Axon, la grande azienda che li produce e li vende in tutto il mondo, con l'ovvia finalità di dimostrarne la sicurezza. Ahimè le morti di questi anni legate all'utilizzo di questo presidio stanno dimostrando l'esatto opposto.
In più, se è vero che alle forze dell'ordine viene fatto un corso, augurandoci che sia seriamente indirizzato a farne capire la pericolosità e quindi a restringerne l'utilizzo a casi strettamente ragionevolmente selezionati, i cittadini non sono minimamente informati: quali sono i protocolli di utilizzo? Su chi può essere utilizzato? Quali conseguenze di salute possono generare? Quali forze dell'ordine ne dispongono? Qual è il costo di questo presidio che ricadrà inevitabilmente sulle tasche dei cittadini stessi?
Ancora una volta occorre constatare come le scelte di una politica sempre piú distante dalla popolazione, siano assoggettate a regole economiche non scritte sulle quali le grandi imprese dettano legge, a discapito dei più deboli. Viene fomentato l'odio verso gli ultimi e il più insensato securitarismo per giustificare scelte che rispondono unicamente a logiche di profitto: profitto di alcuni sulle tasche, sulla salute, e sulla vera sicurezza dei cittadini e degli agenti (che potrebbero essere coinvolti in pesanti questioni legali connesse all'utilizzo dell'arma).
Dipende da Noi chiede quindi che vi sia maggiore chiarezza da parte delle istituzioni, e che prima di una reale utilizzo, l'arrivo di questa nuova arma venga inserito nel dibattito pubblico, informando ed ascoltando la cittadinanza. Ancora una volta ci troviamo a dover ricordare come si dovrebbe operare in una democrazia.
Dipende da Noi - provincia di Ancona.