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Stazione marittima, nulla di fatto in commissione: l'ultima parola al Consiglio regionale

Per il presidente di Commissione è stato un incontro importante se non altro per avere ulteriori elementi per un voto più consapevole. Ma alla fine l'ultima e decisiva parola sarà quella dell'Aula che voterà domani in Consiglio regionale

Stazione marittima di Ancona. L’ora “X” è fissata per domani. L’ultima parola sarà quella del Consiglio regionale che si esprimerà nella seduta di martedì 24 novembre, soprattutto dopo la fumata nera di oggi in commisione dove c'è stato un nuovo confronto tra le parti ma senza svolta. Infatti stamattina si è tenuta la 3° Commissione assembleare (Infrastrutture, Viabilità e Trasporti) presieduta da Andrea Biancani, che ha ribadito come il tema abbia richiesto un momento di  ulteriore riflessione. Perché? «Da un lato scongiurare un voto d’Aula che avrebbe sancito immediatamente la chiusura dello scalo ferroviario, dall’altro mettere nella condizione tutti i consiglieri di acquisire nuovi elementi di valutazione per poter esprimere un voto più consapevole, considerata l’importanza della scelta».Dunque l’ultima parola al Consiglio, quello di domani. Intanto stamattina i vertici della Regione hanno incontrato i partiti politici all’opposizione. Da una parte c’era l’assessore regionale ai Trasporti Angelo Sciapichetti, l’assessore ai Trasporti del Comune di Ancona Ida Simonella e alcuni rappresentanti di RFI, tra cui l’ing. Stefano Morellina (dirigente Rfi Ancona) e il Presidente dell’Autorità portuale di Ancona Rodolfo Giampieri. Dall’altra c’erano il consigliere comunale Italo D’Angelo (La Tua Ancona), Daniele Berardinelli (Forza Italia) e i consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle Quattrini, Gambacorta, Diomedi e Prosperi e il consigliere regionale della Lega Nord Sandro Zaffiri. Tutti convinti che si possa trovare una soluzione alternativa alla chiusura e soprattutto fermi nel ribadire come il Comune di Ancona, in questo preciso ambito, non abbia al cuna voce in capitolo. Precisazione arrivata dopo che l’assessore Simonella aveva ribadito la posizione della giunta comunale: chiudere la marittima. 

Ma uno dei contributi più importanti di oggi sono arrivati da Claudio Ciarmatori, ex dirigente RFI per i compartimenti da Ancona e Bari, che ha spiegato come i dati presentati dal RFI oggi dal dirigente Morellina siano inesatti e di come sia possibile chiedere una proroga per discutere proprio quei numeri. Sono 3 le ipotesi che si profilerebbero. Primo, la possibilità di valutare una messa a norma “più leggera” del tracciato ferroviario con barriere e passaggi a livello, evitando l’allungamento dei tempi di percorrenza. Secondo, rimandare la messa a norma con conseguente mantenimento del servizio in vista dell’individuazione di soluzioni alternative. Terzo, derogare a quella tipologia di messa a norma, in funzione di una ridotta velocità dei treni sulla tratta, in favore di strumenti quali segnaletica e impianti semaforici. Tutte ipotesi tecnicamente impraticabili per Rfi.

Per La Tua Ancona, D'Angelo ha affermato che la chiusura della Stazione creerà disservizi ai mille cittadini che ogni giorno la utilizzano. Il Consigliere Quattrini (MoVimento 5 Stelle) ha ricordato come l'Agenzia Nazionale per la Sicurezza Ferroviaria, nel sopralluogo di febbraio 2015, non abbia rilevato alcuna particolare criticità e di come l'Amministratore Delegato di RFI si sia dichiarata disponibile di fronte ad un'eventuale richiesta di proroga della situazione attuale, in modo da rimandare la decisione dopo ulteriori approfondimenti. Come a dire che di possiiblità alternative ci sono. Presente anche il consigliere regionale Sandro Zaffiri (Lega Nord), che ha ribadito come la chiusura di Ancona Marittima sia una scelta scellerata da parte dell' amministrazione comunale che sta distruggendo il trasporto regionale su ferro e la mobilità di centinaia di pendolari.

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