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Senigallia, a casa di Max Fanelli arriva Giuseppe Civati: «Sosterrò la sua battaglia»

Il deputato del Partito Democratico Giuseppe Civati è arrivato ieri a Sengallia per incontrare proprio Massimo Fanelli, il 54enne malato di Sla che ha lanciato un video appello per chiedere l'eutanasia legale e lo ha rassicurato sul suo appoggio politico

«Aiuterò, sosterrò e diffonderò la campagna “Io sto con Max” e faremo in modo che i capi gruppo in Parlamento ci dicano cosa vogliono fare sul fine vita». Sono le parole del deputato del Partito Democratico Giuseppe Civati, arrivato ieri a Senigallia per incontrare proprio Massimo Fanelli, il 54enne malato di Sla che ha lanciato un video appello per chiedere l’eutanasia legale. Civati ha voluto incontrare Max per dargli il suo appoggio, che non sarà anche ideale ma anche pratico, per quanto possibile, all’interno del Parlamento. «Io ero pronto a presentare con una mia firma l’iniziativa di legge popolare. Sul fine vita, sono perchè si faccia in modo che volontà delle persone sia aggiornabile e definibile all’interno di un registro nazionale e che soprattutto ci sia il diritto alla cura e non di dovere perché, su questo, la Costituzione parla di diritto» ha ribadito Civati. Ieri il deputato è arrivato a casa di Max in forma privata intorno alle 19 e si è trattenuto un’oretta. Mentre si parlava della situazione politica, Max esprimeva la sua felicità per la presenza di Civati perché come debba finire la sua finire la sua battaglia è ancora presto per dirlo ma, evidentemente, qualcosa si muove. 

Dunque qual’è il primo scoglio da superare? Civati non ha dubbio, sono i capigruppo in Parlamento: «Noi adesso faremo tutte le sensibilizzazioni, le dichiarazioni e le manifestazioni necessarie. Ma in camera e Senato decidono 10 persone. Il nodo sono i capigruppo perchè in realtà devono rispondere loro, la calendarizzazione dipende dalla volontà della maggioranza dei capigruppo. C’è da dire sì o no. Ci dicano se vogliono farlo. Poi quelli del Pd dovrebbero essere ancora più responsabilizzati in quanto primo partito». Proprio Civati intanto si sta facendo portavoce della questione insieme ad altri deputati come Lara Ricciatti (eletta nelle Marche con Sel) e sta lavorando per aprire un dialogo.  La situazione? «Sel si è resa disponibile e il Movimento 5 Stelle sta ragionando sulla questione» ha detto Civati. Gli altri latitano. «Diciamo che sono un po’ riparati. Ma noi rappresentiamo la nazione e se non ci occupiamo della libertà dei cittadini mortifichiamo il ruolo del parlamentare. E invece un po’ per pigrizia e pregiudizio o per non rompere le maggioranze, di questi temi, si preferisce non pararne mai» ha spiegato il deputato democrat. 

Alla fine Max, tramite sua moglie Monico Olioso che fino ad oggi non lo ha mai abbandonato un attimo, ha consegnato una lettera a Civati. “Caro Pippo Civati, mi chiamo Massimo Fanelli, ho 54 anni e da settembre 2013 sono malato di SLA. Vivo, o sarebbe meglio dire sopravvivo, grazie alla tracheotomia che mi permette di respirare, e alla PEG con la quale vengo alimentato e curato.  Non riesco più a parlare, muovervi, respirare e mangiare quindi ed ho bisogno di assistenza 24 ore su 24. Sono imprigionato dentro il mio corpo, completamente immobile e riesco a leggere, scrivere, navigare su internet e comunicare grazie ad un computer a controllo oculare. Credo si possano immaginare quali atroci sofferenze psicofisiche debbano sopportare i malati gravi come me, ma per quanto avessi vissuto esperienze scioccanti come volontario nella missione in Sierra Leone, neanche la più perfida delle mie immaginazioni sarebbe riuscita a costruire quel mostro fatto di dolori sparsi, disagi fisici, sogni infranti, speranze azzerate, che accompagna il malato ad ogni respiro. Tutto questo aggravato dalla frustrazione dovuta alla consapevolezza che ci viene negata la libertà di decidere se e come accettare questa situazione e la dignità di sentirci uomini capaci di pensieri e decisioni. Ecco quindi che cercheremo, con il movimento Io sto con Max, di informare l'opinione pubblica sul concetto di Eutanasia Legale e Testamento Biologico, affinché il movimento acquisti il maggior consenso popolare e motivi la politica a spogliarsi di quel retrogusto cattolico che governa in questo campo le decisioni, ma che dovrebbe mantenere quello spirito laico come previsto dalla nostra costituzione. Una aggressione esercitata più che con il dissenso, con la negazione al confronto ed il silenziamento dei mass media e dei politici. Noi cercheremo di superare questo tabù ideologico, con l'informazione, la determinazione e la persistenza. Ti chiediamo per questo, se condividi questi valori e se ti puoi impegnare verso la politica affinché si legiferi sul fine vita, difendendo i principi di libertà ed autodeterminazione di ogni uomo. Con grande stima, Max”.

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