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Comune, rissa verbale tra la Mancinelli e i giostrai: arrivano i carabinieri

Secondo il sindaco alcuni giostrai l'avrebbero insultata in modo diretto e senza mezzi termini, mentre secondo gli ambulanti delle giostre non ci sarebbe stata nessuna offesa e sarebbe invece stato il sindaco a trattarli male

Scontro al vetriolo tra sindaco e giostrai e arrivano i carabinieri. E' successo tutto oggi (venerdì 17 aprile) intorno alle 14:00 quando alcuni giostrai si sono messi intorno al tavolo col sindaco Valeria Mancinelli per la questione della fiera di San Ciriaco. Sono bastati pochi minuti perché il dialogo diventasse rissa verbale. Tanto che alla fine è stato proprio il primo cittadino a chiamare i carabinieri. Immediato l’arrivo di due gazzelle della caserma di via Piave supportate da una pattuglia di polizia Municipale. Le forze dell’ordine hanno identificato tutti e riportato la calma a Palazzo del Popolo dove gli animi si erano surriscaldati parecchio. Che cosa è successo? Dopo l'ipotesi dello stadio Dorico. Dopo mesi di dialogo col vice sindaco Pierpaolo Sediari (che ieri ha spiegato la posizione della Giunta) i giostrai si sono presentati in Comune e hanno preteso di incontrare il sindaco, rivendicando il diritto a posizionare le loro giostre nel centro città, in occasione della festa di San Ciriaco. Il sindaco, senza troppe preamboli o mezzi termini, ha calato un “no” categorico ed è scoppiato il caos.

«Sono arrivati i carabinieri perché c’è stato un po’ di parapiglia - ha detto la Mancinelli - Mi hanno rivolto parecchi insulti ma niente di penalmente rilevante. Se le cose finiscono qui non querelo nessuno. I giostrai mi volevano riproporre le loro legittime ragioni, ho fatto presente le decisioni prese e loro nono sono rimasti soddisfatti. Io capisco le loro ragioni ma noi abbiamo preso una decisione». Dunque per la Mancinelli nessun caso che meriti di finire di fronte ad un giudice. Ma è evidente come per la sindachessa sia stato raggiunto il limite. Subito dopo la Mancinelli ha lasciato il palazzo. Al primo piano gli animi dei giostrai erano ancora molto accesi mentre i militari dell’Arma erano impegnati a placare le urla e le proteste di un paio di lavoratori particolarmente infuriati. 

«Noi chiediamo di stare in piazza Pertini o in una posizione idonea - ha spiegato Antonio Greco della Confesercenti - Sono mesi che andiamo avanti e Giostri al comune Ancona-3indietro per questa questione e il sindaco non ci ha mai voluto ricevere. Oggi ci ha ricevuto perché ci siamo presentati in 20. Appena entrati ci ha detto che ce ne dovevamo andare da un’altra parte e che non se ne parlava di avere piazza Pertini. E qualcuno si è alterato ma nessuno ha insultato». 

«Non abbiamo offeso nessuno - ha ribadito la commerciante Gemma Medini - E’ lei che ci offende discriminando il nostro lavoro. Non ci ha fatto neppure parlare e non ci ha dato una spiegazione». Amareggiata anche Tiziana Medini che, in lacrime, ha dichiarato: «Il sindaco ha detto che possiamo andare a lavorare in un altro posto. Noi che abbiamo anche pulito a spese nostre pur di lavorare. Noi siamo ad Ancona da generazioni, da quando montavamo in piazza del Papa quando la fiera era di 15 giorni». Alla fine alcuni giostrai sono stati accompagnati in caserma perché trovati senza documento mentre il Comune, ormai fuori dal solito orario, chiudeva le porte. 

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