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Accoglienza migranti possibile? Per la Lega non più: «Flusso insostenibile per la città»

Per il vicecapogruppo della Lega in Regione, Mirko Bilò, è necessario uno stop «per manifesta impossibilità»

ANCONA - “L’ultimo sbarco in ordine di tempo è solo la punta dell’iceberg della situazione di degrado in cui è piombata Ancona con l’approccio buonista della sinistra al problema dell’immigrazione”. Forte presa di posizione del vicecapogruppo della Lega in Consiglio Regionale Mirko Bilò che interviene sulla questione dell’accoglienza in occasione dello sbarco ad Ancona della Humanity 1 con 106 migranti.

“Da inizio anno abbiamo avuto uno sbarco al mese di media con 400 profughi sbarcati solo negli ultimi due: le strutture di prima accoglienza sono sature e non c’è la possibilità di garantire a chi sbarca un futuro dignitoso una volta fuori dal programma – aggiunge Bilò – Rischiamo che si ingrossino le fila di quanti stanno colonizzando interi quartieri di Ancona e reso ostaggio di bande di varie nazionalità le vie del centro, comprese quelle più presidiate della movida. Dall’occupazione dei luoghi iconici come il Passetto in piena stagione turistica, alle risse e ai pestaggi tra stranieri in cui è un caso non sia successo l’irreparabile fino a Piazza Cavour ridotta a dormitorio e bagno pubblico è un susseguirsi di segnali che è necessario intervenire, in primo luogo, evitando di aggravare il problema. La solidarietà resta un valore, l’idea che si possa accogliere indiscriminatamente tutti un’illusione senza contare il potenziale destabilizzante sociale connesso in un momento di grande difficoltà economica delle famiglie  – conclude Bilò – La doppia chiave, come ha detto recentemente la Lega con il nostro sottosegretario agli Interni Nicola Molteni, sta nell’impostare programmi di aiuto nei paesi di provenienza per i migranti economici e combattere chi lucra sulla loro pelle persino con atti di pirateria. Bene sta facendo il governo con il ministro Piantedosi: gli accordi con Libia e Tunisia, il potenziamento dei centri per il rimpatrio e il presidio contro la pirateria sono azioni fondamentali che daranno i loro frutti nell’ambito di un programma di interventi più ampio di cui l’Italia si fa promotore con l’Europa”.

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