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Biogas: a Jesi il summit dei comitati marchigiani del “no”

Numerosi comitati provenienti da tutte le Marche si sono riuniti: “Vogliamo far luce sul fenomeno e sugli interessi che si nascondono dietro la fuorviante ed ingannatoria definizione di BIO-masse e BIO-gas”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

Lo scorso venerdì 16 Novembre, la sala dedicata alla memoria di Falcone e Borsellino, in Jesi, ha ospitato un evento dimostratosi, nei fatti, l’espressione della voglia della società civile di riprendersi  i propri diritti e il proprio futuro. Promotore della serata il Comitato Tutela della Salute e dell’Ambiente della Vallesina che però in quella sede era solo il padrone di casa: protagonisti  effettivi i numerosi comitati provenienti da tutte le Marche. Obbiettivo comune: l’intento di far luce ancora una volta sul fenomeno e sugli interessi che si nascondono dietro la fuorviante ed ingannatoria definizione di BIO-masse e BIO-gas e la consapevolezza che solo l’unione della c.d. “società buona” potrà opporsi allo scempio che si vuole perpetrare a danno del bene comune. La memoria dei due magistrati si lega dunque perfettamente con  quello che è stato non solo l’intento degli organizzatori ma anche e soprattutto lo spirito dei partecipanti: una profonda esigenza di rispetto della legalità intesa non come vuota osservanza della norma quanto piuttosto quale garanzia del rispetto del principio fondante qualsiasi, sana, società civile: gli interessi di pochi non debbono MAI prevalere sul  benessere della collettività e sull’uso razionale delle risorse.

Questa consapevolezza che è la forza motrice dei comitati del NO BIOGAS/BIOMASSE, si è tradotta, proprio in occasione dell’assemblea, in un grande risultato: la nascita di una unione di comitati marchigiani sotto il nome di “TERRE NOSTRE – MARCHE” espressione a livello locale del  “COORDINAMENTO NAZIONALE TERRE NOSTRE”, una rete che si avvale di esperti in procedure amministrative, di legali, di medici qualificati  e che consente ai comitati impegnati in questa battaglia di rafforzare la propria azione condividendo esperienze e competenze.

Il Comitato Tutela Salute Ambiente Vallesina ha voluto fortemente che tra i relatori vi fosse il Presidente stesso del coordinamento nazionale, il Prof. Michele Corti, professore in scienze Agrarie all’Università Statale di Milano da tempo impegnato sul fronte biogas. “Terre Nostre” che già nel nome esprime tutta l’urgenza della tutela del territorio, quale espressione di diritti fondamentali che di questa tutela sono necessario presupposto, è nato ufficialmente a Budrio (Bo) poco più di un mese fa ed il comitato Vallesina ne è tra i soci fondatori. Il professor Corti ha evidenziato gli spaventosi interessi economici che fanno muovere l’affare delle biomasse e del biogas: che sia un grande business, “legittimo” ma con molte criticità assolutamente incompatibili con il bene comune, è ormai chiaro a tutti. Da qui la necessità di un’unione concreta che sia in grado anche di confrontarsi con le maggiori istituzioni. Il Professore ha posto inoltre l’accento sulle gravi conseguenze che si ripercuoteranno sull’economia agricola e sul mondo rurale.

Tra i relatori anche Il Dott. Roberto Pellegrino biologo all’università di Perugia nonché referente del coordinamento “TERRE NOSTRE - UMBRIA” che ha dettagliatamente analizzato la questione sotto il profilo tecnico, rispondendo  in maniera chiara e precisa a tutte le obiezioni, spesso pretestuose, sul fabbisogno di energia e sul reale rendimento energetico di queste centrali.

Molto interessante poi l’intervento di Walter Bufalini del comitato di Montegranaro (FM) che ha relazionato sul tentativo di modificare la direttiva europea 92/2011 in base alla quale la legge regionale 3/2012 (cioè quella che esclude nelle Marche gli impianti a biogas dalla Valutazione di Impatto Ambientale solo in base alla potenza) è stata impugnata dal Consiglio dei Ministri innanzi alla Corte Costituzionale.

A fare gli onori di casa Massimo Gianangeli, presidente del Comitato Tutela Salute Ambiente Vallesina che ha invece fatto il punto sui procedimenti delle numerose centrali (circa dieci) che sono state proposte nella già fragile realtà della vallata dell’esino.

Una serata dunque molto sentita e partecipata da cittadini e comitati, come si è evidenziato nelle testimonianze emerse dal dibattito che ne è seguito: la collettività tutta non è disposta a svendere i propri diritti agli im-prenditori e agirà in tutte le sedi affinché, contro il dio denaro e la furbizia di pochi, si riaffermi il bene comune.

 

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