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"Non siamo polli", Rifondazione contro Fileni sul tema del lavoro

Dopo aver ascoltato in televisione Fileni, che lamenta la mancanza di persone disposte a lavorare nelle aziende, Rifondazione spiega i perché di un "no" che non ha a che fare con il problema dei "bamboccioni"

"Abbiamo ascoltato sul Tgcom il grido di dolore del cavalier Fileni, l’imprenditore del settore avicolo in cerca di personale per le sue aziende. Lamenta la mancanza di persone disposte a lavorare per lui. Ovviamente, di questi tempi ,con tanti giovani disoccupati, titoli cubitali ( un ‘ ottima e gratuita pubblicità) e fiumi di moralismo. Noi però abbiamo dei dubbi e alla tesi dei “bamboccioni” e dei giovani “choosy “ (schizzinosi ) come li definiva la “rimpianta ministra Fornero, crediamo poco. Chi conosce, o ha avuto modo di ascoltare i racconti dei lavoratori di questo settore, sa delle condizioni difficili in cui si lavora, tutta la filiera e caratterizzata da ritmi, condizioni ambientali, orari proibitivi.

I contratti, ancorché a tempo indeterminato, hanno livelli salariali molto bassi, e quelli che sono inseriti nella categoria agricoltura hanno tutti le caratteristiche di stagionalità. Insomma non è l’empireo del paradiso dantesco, però di tutto questo il cavalier Fileni non parla. Tutto questo ci offre l’occasione e la dovrebbe offrire alle organizzazioni sindacali e alle istituzioni per aprire una finestra su come si lavora nelle aziende del nostro territori, sui salri , sempre più miseri, sulle risposte da dare a queste “smargiassate”. Forse, si aprisse uno spaccato di questo genere, dovremmo ringraziare questa esternazione e forse, con qualche lotta adeguata i lavoratori potrebbero segnare qualche punto a favore".

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