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Verso il Congresso Pd, Ricci: «Non possiamo avvicinare i giovani se il partito litiga»

Ormai sono state depositate entrambe le candidature: sia quella di Giovanni Cardoni che quella di Susanna Dini. Entrambi nei loro incontri pubblici hanno ribadito l'intenzione di ripartire dai circoli territoriali

«Sulle Marche c’era stato un disegno scientifico per annientare il Partito Democratico da parte di chi pensava di poter fare il Presidente della regione a vita. Ora a livello regionale dobbiamo fare la nostra parte per ricostruire il Pd a livello locale perché, se vogliamo riavvicinare i disillusi e i giovani, non possiamo certo farlo presentando loro le nostre lotte interne, che fanno male e non verrebbero comunque comprese». Ha parlato così il sindaco di Pesaro e vice Presidente nazionale del Pd Matteo Ricci, intervenuto ieri pomeriggio all’iniziativa promossa da Giovanni Cardoni all’Informagiovani in piazza Roma per rilanciare la sua candidatura a segretario del Pd di Ancona. Proposta a cui si contrappone quella di Susanna Dini. Ricci dunque ha parlato della necessità di cercare pace nel partito, facendo anche riferimento a quegli scontri che, senza riferimenti espliciti, possono sorgere tra sindaco e partito. «Serve un partito autonomo che stia in piedi per conto suo perché se il sindaco dovesse inciampare ha bisogno del partito - ha ribadito Ricci - Ma sia chiaro che partito autonomo non significa partito contro l’amministrazione comunale perché questo è il modo migliore per perdere». Anche Cardoni ha dato la sua ricetta per riconquistare il terreno perduto in casa propria ed è ripartire dai circoli: «Dobbiamo ripartire dai circoli, dove dobbiamo mobilitare energie fresche e inespresse della società civile che deve essere coinvolta in un confronto allargato - ha detto Cardoni - Io voglio sentire tutti su argomenti sociali, sanitari, locale. Questo dialogo e confronto crea consenso e allarga la base del partito, drenando energie fresche. C’ è da lavorare parecchio ma la strada è questa».

Ma se Ricci è intervenuto all’iniziativa del candidato segretario Cardoni, dall’altra c’è la Dini. La partita è aperta. Ormai sono state depositate entrambe le Susanna Dini-2candidature: sia quella di Cardoni che quella della Dini. La stessa Dini che ieri è intervenuta alla sede del II circolo del Pd dorico per incontrare un’altra platea, ma sempre fatta di iscritti e simpatizzanti. «La città di Ancona ha bisogno di buona politica e il referente diretto deve essere il Partito Democratico, la  prima forza politica della città – ha detto la candidata alla segreteria – ho deciso di candidarmi alla guida del Pd perché credo nel Pd e voglio bene a questa città. Abbiamo delineato le prospettive di un partito che vogliamo creare insieme a tutti i nostri iscritti, sapendo qual è il Pd che non vogliamo, cioè un Partito Democratico dei frazionamenti interni». Poi la Dini ha parlato di ricambio generazionale: «Credo che serva una scossa, che non può avvenire tramite quelle persone che il partito lo hanno gestito fino ad ora, a partire dai circoli, che diventano centrali e cruciali, perché il Pd deve tornare ad essere in mezzo alla gente e svolgere un ruolo di cerniera tra amministrazione e collettività e ogni circolo deve avere una sede aperta».

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