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Differenziata a Falconara, il Comune risponde: “Accuse infondate: ecco i dati”

L’Assessore Astolfi: “In riferimento alla polemica e le accuse pervenute dalle liste civiche Falconara Bene Comune e Cittadini in Comune è doveroso sottolineare ed evidenziare quanto segue”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

"In riferimento alla polemica e le accuse pervenute dalle liste civiche Falconara Bene Comune e Cittadini in Comune è doveroso sottolineare ed evidenziare quanto segue.

I livelli di costo del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti a Falconara è sempre stato più altro di quello dei comuni limitrofi più piccoli e soprattutto rispetto a quelli non rivieraschi, inoltre nel 2009 (primo anno intero della amministrazione Brandoni) la raccolta differenziata a Falconara era solo del 21%, come mai questi dati di partenza vengono omessi da Borini & Co???

Volendo comunque pensare che la polemica non sia fine a se stessa, allora entriamo nel dettaglio dei costi degli ultimi 5 anni e delle modalità di intervento messe in atto per aumentare la frazione differenziata.

STATO DELL’ARTE

La raccolta differenziata a Falconara viene attualmente svolta sulla base del Progetto di Riorganizzazione dei Servizi di Igiene Urbana del Comune di Falconara presentato da Marche Multiservizi Falconara Srl, con nota n. 391 del 01.03.2011 e approvato dalla Giunta comunale con delibera n. 32 del 08.03.2011. Il Piano, in sintesi, prevedeva:

•        l’avvio nell’intero territorio comunale, della raccolta stradale della Frazione Organica (FORSU), e delle frazioni carta, plastica, vetro e indifferenziata con la collocazione di una batteria di contenitori, indicativamente uno ogni 70 abitanti, per un totale stimato di circa 320 punti di raccolta;
•        la distribuzione a tutte le famiglie non ancora servite, di un kit composto da una biopattumiera da  7-10 litri e da 150 sacchi anno in materiale biodegradabile;
•        l’attivazione di un servizio mirato di raccolta differenziata sulle medie e grandi attività commerciali, con riferimento alla zona CIAF;
•        la riorganizzazione del servizio di spazzamento, mediante un sistema combinato manuale e meccanico su tutto il territorio, con incremento della meccanizzazione e mantenimento del servizio manuale su alcune aree particolari;
•        l’attivazione del servizio di raccolta rifiuti ingombranti e scarti verdi gratuito per il cittadino;
•        l’avvio di un servizio di raccolta differenziata sul lungomare, mirato alle utenze ristoratrici presenti, con la creazione di micro isole ecologiche con contenitori per carta e plastica e raccolta differenziata mirata per la frazione organica;

•        l’avvio di un servizio stradale di raccolta differenziata per l’olio vegetale esausto;
•        l’istituzione della figura di ispettore ambientale.

Nel contempo è stato mantenuto il porta a porta misto a Palombina Vecchia, come già approvato con Delibera n. 64 del 17.03.2009.

Estensioni del porta a porta misto sono state poi effettuate dall’Azienda nelle zone a confine con altri Comuni (Rocca, Fiumesino, Barcaglione) dove maggiori risultavano i conferimenti da cittadini di passaggio da altri territori nei cassonetto stradali. Altre utenze domestiche con servizio mirato sono quella della zona CIAF (circa 60).

Attualmente la popolazione servita dal porta a porta ammonta a circa il 26-27% del totale.

L’applicazione del nuovo modello ha portato ad un immediato incremento della raccolta differenziata, riscontrabile fin dagli ultimi mesi dell’anno di inizio 2011.
Infatti, In termini di percentuale di raccolta differenziata si sono avuti i seguenti risultati:

2010      25,23 %

2011      32,32 %

2012      41,19 %

Nell’anno in corso, pur non avendo ancora i risultati definitivi, la percentuale dovrebbe attestarsi sul 46 %, essendo a tutto ottobre pari al 45,95% (dati parziali MMS).

In termini di costo per lo smaltimento della frazione indifferenziata ciò si è tradotto in una minor spesa nel 2012 di €100.397,29 (lordo) rispetto al 2011.
Per l’anno 2013 confrontando i dati finora a disposizione, relativi a 10 mesi, con la spesa sostenuta da gennaio a ottobre 2012, si ha un minor costo pari a € 264.958,99 (lordo). Tali costi comprendono il tributo speciale per il deposito dei rifiuti in discarica e l’addizionale del 20%, vigente dal 2010, sul tributo.

E’ evidente che se ci si spinge con il porta a porta in maniera sempre più capillare i costi di gestione e ritiro del rifiuto aumentano in maniera considerevole, senza che a ciò si traduca, in maniera proporzionale, una riduzione dei costi nel conferimento e del non pagamento delle multe. Questa previsione è stata alla base delle scelte di programmazione della raccolta di prossimità che privilegia le isole ecologiche

Questo più che raddoppiato livello di frazione differenziata negli ultimi 5 anni dal 21 al 46% senza che vi siano stati aumenti significati (ad eccezione degli adeguamenti ISTAT) della TARSU per cittadini ed imprese conferma l’ottima scelta dell’Amministrazione Comunale, che vuole contemperare l’esigenza di una tutela ambientale ottimale senza l’aggravio della tassazione sui cittadini

Il nostro obiettivo è quindi quello di raggiungere il 65% di differenziata come da legge senza che per arrivarci i cittadini debbano spendere un euro in più per la TARSU.

Da sottolineare che la TARES è costata di più rispetto al precedente TARSU per gli aggravi e le modifiche normative introdotte dalla Stato, e che non un euro di più è costato il servizio per quanto di competenza Comunale.

Comunque i progetti previsti, così come gli obiettivi prefissati, potranno essere rimodulate in funzione delle modifiche normative che dovessero giungere in materia.

A titolo di esempio, il Governo sembra voler prevedere il differimento dei termini per il raggiungimento del 65% di raccolta differenziata con contestuale revisione della materia dell’addizionale al tributo speciale di conferimento. Inoltre le indicazioni anche a livello europeo sembrano indicare che la maggiore importanza dovrà essere data non tanto alla percentuale di raccolta quanto alla percentuale di effettivo recupero. Questo proprio perché la tutela dell’ambiente non si ottiene con alti livelli di differenziazione dei rifiuti ma bassa qualità, piuttosto con elevata qualità del differenziata in maniera tale da poterlo recuperare e riciclare. Solo così si può tutelare al meglio l’ambiente senza togliere elevati soldi dalle tasche dei cittadini contribuenti.

IN CONCLUSIONE RISPEDIAMO AL MITTENTE LE ACCUSE DI INADEMPIENZA E OPPRESSIONE FISCALE VERSO I NOSTRI CITTADINI, ANZI CI PREGIAMO DI POTER DIRE DI AVERE SEMPRE IMPEDITO CHE POTESSERO ESSERE AUMENTATE I LIVELLI DI TASSAZIONE SULLA CITTADINANZA FALCONARASE."
 
L’assessore all’Ambiente

Matteo Astolfi

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