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Ambiente come risorsa, Busilacchi: «La Regione scopra le carte»

Il consigliere regionale di Art.1, Gianluca Busilacchi, incalza la Giunta regionale sui temi ambientali

La notizia della perdita della certificazione CETS da parte dei Parchi regionali delle Marche ha offerto occasione al consigliere regionale di Art.1, Gianluca Busilacchi, per pungolare la Giunta regionale su alcune importanti questioni che riguardano l’ambiente e che sono tuttora in attesa di una risposta.

«E’ arrivato il momento che la Giunta regionale indichi esattamente che strada intende prendere sui temi ambientali – afferma Busilacchi – magari proprio a partire dalle azioni che occorre mettere in campo per il riottenimento della certificazione CETS, la carta europea del turismo sostenibile, importante riconoscimento a livello internazionale”. “La perdita della CETS è una sconfitta per tutti – continua l’esponente di Art.1 – intanto perché le Marche, nel 2013, furono la prima ed unica Regione ad ottenere, per tutte le aree protette regionali, una certificazione così prestigiosa e utile ad aumentare l’attrattività turistica dei Parchi. Inoltre, perché certifica da un lato le difficoltà del sistema dei Parchi quando non si ragiona in una logica di rete, dall’altro dimostra la necessità di prevedere, da parte della Giunta regionale, adeguati investimenti e risorse nel Bilancio per sostenere le capacità organizzative e gestionali delle aree protette». Sono, poi, altre le questioni sulle quali Busilacchi chiede una presa di posizione decisa da parte della Giunta regionale. “La prolungata incertezza sull’istituzione dell’area marina protetta del Conero – rileva Busilacchi – rappresenta, giorno dopo giorno, la perdita del valore aggiunto di una zona naturale di inestimabile valore. Sullo stesso piano va collocato l’iter di iscrizione della Riviera del Conero nella lista del Patrimonio mondiale Unesco, rispetto alla quale chiedo con forza una velocizzazione della procedura”.

«Infine, sempre relativamente agli investimenti, chiedo se una legge regionale di riordino del sistema delle aree protette – a cui si sta lavorando da tempo – possa essere utile ad efficientare le (purtroppo ancora scarse) risorse da destinare all’ambiente».

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